Bike sharing, infrastrutture dedicate, parcheggi. In Italia aumenta la mobilità a due ruote e con essa le infrastrutture nelle città. Lo dice il report dell’Osservatorio Focus2R
È prematuro parlare di Comuni ciclabili, ma nelle città capoluogo si alza l’attenzione a favore di biciclette e ciclisti. Cresce, infatti, la disponibilità media d’infrastrutture ciclabili e la possibilità di trasportare le bici sui mezzi pubblici. Aumenta anche il numero di Comuni dotati di bike sharing. Ma c’è molto da fare in termini d’investimenti per la sicurezza. A offrire un’istantanea sulla situazione che si vive per lo meno nei capoluoghi di provincia italiani è l’Osservatorio Focus2R, che ha ottenuto risposte dall’80% dei capoluoghi d’Italia.
BICI E CICLABILITA’, LUCI E OMBRE – Promosso da Confindustria Ancma e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia, l’Osservatorio Focus2R – giunto alla terza edizione – registra le politiche comunali in favore dei ciclisti, oltre che dei motociclisti. Dalle piste ciclabili alla sharing mobility, fino al monitoraggio sulla situazione delle colonnine di ricarica per i veicoli elettrici sono molti gli aspetti in tema di mobilità su due ruote nei centri urbani raccolti in base alle informazioni fornite dalle amministrazioni locali.
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Secondo il report dell’Osservatorio Focus2R nelle città capoluogo si alza l’attenzione a favore di biciclette e ciclisti: cresce la disponibilità media d’infrastrutture ciclabili, la possibilità di trasportare le bici sui mezzi pubblici, aumenta il bike sharing, Foto: Pixabay
Veniamo ai numeri. In termini di infrastrutture – piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h – la disponibilità media cresce del 9% dal 2015, come pure sale la percentuale di città dove si può trasportare le bici su bus, treni e altri mezzi pubblici (+14%). In tema di bike sharing, il report registra un +6,1% del numero di Comuni dotati di questo servizio. Milano esclusa – solo qui si contano 16.600 biciclette e 257.000 abbonati – in media sono disponibili 156 biciclette per Comune, distribuite in 16 stazioni con 2039 abbonati. Altro aspetto positivo riguarda il numero crescente di Comuni (il 73% del campione) che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o in almeno una stazione ferroviaria. Per cicli e motocicli è rivolta attenzione anche per quanto riguarda l’impiego di vernici non sdrucciolevoli per la segnaletica stradale (+3,4%).
Fin qui le luci. Ma ci sono anche varie ombre proiettate sul presente della
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Milano è la regina incontrastata del bike sharing con 12 biciclette ogni mille abitanti, Foto: Cristina.Sanvito/Flickr
mobilità sostenibile nazionale. A partire dal discorso sicurezza. Lo conferma il dato negativo (-13,3%) riguardante la percentuale di Comuni che ha inserito almeno una misura dedicata a favore delle biciclette nel Piano Urbano della Mobilità. Inoltre, sono ancora poche le città che incentivano l’acquisto di una bici tradizionale (9%), o di una a pedalata assistita (14%). Ancma segnala a proposito in una nota che: “il Focus2R mette in evidenza uno
sviluppo a due velocità nell’attenzione dei municipi alle politiche per la mobilità su due ruote, con un Centro-Nord molto più sensibile e dinamico rispetto alle città del Sud”.
BICI E CICLABILITA’, LE CITTA’ VIRTUOSE – Il report annota anche le città più – e meno – virtuose. Sulle infrastrutture per la ciclabilità la migliore per distacco è Reggio Emilia con 41 metri equivalenti per abitante, che distacca Mantova e Cremona (31 m eq/ab) e Lodi (29 m eq / ab). Venezia è il capoluogo modello alla voce parcheggi biciclette presso le stazioni ferroviarie: con 1500 posti svetta, davanti a Bologna con oltre 1400. Dietro il solco si allarga, considerando i 900 posti di Ferrara. Per il bike sharing la regina incontrastata è Milano, con 12 bici ogni mille abitanti; dietro, sul, ci sono Bergamo e Cremona che però si fermano a poco più 5 bici. Brescia, quarta città, è a quota 2,5.