Secondo i dati del Ministero dei Trasporti sono circa 5 milioni gli italiani che quasi quotidianamente usano la bici per gli spostamenti
Sarà una conseguenza della crisi economica e del caro benzina, sarà che forse il cambiamento climatico negli ultimi tempi ha portato più giornate di sole. Ma la realtà è che gli italiani viaggiano sempre più spesso e volentieri sulle due ruote. Lo testimonia il Ministero dei Trasporti confermando che dal 2001 -quando i ciclisti urbani erano appena il 2.9% della popolazione adulta- l’uso della bicicletta è più che triplicato nei giorni feriali. Oggi coloro che si spostano abitualmente con la bici sono il 9%. E sono circa 5 milioni le persone che utilizzano la bicicletta per gli spostamenti almeno tre o quattro volte alla settimana. Ma il 2012 è stato l’anno del sorpasso storico della bici sull’auto. Per la prima volta infatti dopo quasi mezzo secolo sono state vendute più bici che macchine, 1.748.000 contro 1.450.000.
Merito anche del lavoro fatto in questi ultimi anni in molte città italiane le cui amministrazioni comunali hanno cominciato a dedicare alle due ruote più attenzione e maggiori fondi. Ecco allora i progetti sulla mobilità dolce di alcune città italiane come Bologna e Verona, Padova e Mestre, Milano e Firenze che hanno creato le condizioni affinchè un numero sempre maggiore di cittadini lasci ogni giorno a casa l’auto per gli spostamenti quotidiani. «Spesso guardiamo al Nord Europa per trovare buone pratiche nel settore della mobilità ciclabile, ma in realtà il nostro paese già propone molti esempi da copiare come Bolzano, Reggio Emilia e Ferrara. Tre capoluoghi dove, per esempio, già oggi un abitante su tre pedala quotidianamente. Tante altre sono le best practices come la bicipolitana di Pesaro, il bike sharing di Milano o la grande pedonalizzazione di Firenze che offre spazi percorribili in tutta sicurezza per pedoni e ciclisti affiancata dall’opportunità di far salire la bici sulla tramvia in un raro esempio di intermodalità», ha commentato il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D’Angelis.
Ma il tasto dolente resta la sicurezza per i ciclisti: il 43% degli italiani chiede agli amministratori più itinerari protetti mentre il 42% sollecita una riduzione del traffico veicolare e una viabilità meno pericolosa. Perchè se il tragitto casa-lavoro-scuola-mercato nelle aree non urbane ha visto una riduzione degli incidenti, la stessa cosa non è avvenuta nelle città: l’Italia a livello europeo è seconda solo alla Grecia per il numero e la gravità dei sinistri che coinvolgono le due ruote.