E' quello che emerge dall'ottavo rapporto Euromobility sulla mobilità sostenibile delle città italiane
E’ un’Italia divisa in due dal punto di vista della mobilità sostenibile quella che emerge dall’ottavo rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città” elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.
Una ricerca condotta analizzando le città italiane con oltre 100.000 abitanti e tenendo conto di alcuni indicatori come la presenza di servizi di car & bike sharing, di piste ciclabili, di aree pedonali, di a basso impatto ambientale ed elettriche. Ma anche basandosi sul trasporto pubblico locale, sulle zone a traffico limitato, sul numero di corsie preferenziali di autobus, taxi e biciclette. Al primo posto si piazza Bologna seguita subito dopo da Parma e Milano. Al quarto posto c’è Venezia, seguita da Brescia, mentre Roma è soltanto al ventiquattresimo posto. La prima città del Sud è Cagliari, all’undicesimo posto.
Per il capoluogo felsineo il primo posto è quasi una conseguenza naturale delle politiche improntate verso un certo modello di sostenibilità ambientale che le sue amministrazioni comunali hanno sempre perseguito. Una città che nell’ultimo anno ha visto aumentare del 34% i ciclisti e del 10% gli spostamenti sulle due ruote e che proprio la settimana scorsa ha inaugurato i primi 2,4 chilometri dei 5,2 che costituiranno la cosiddetta Tangenziale delle biciclette realizzata sui viali.
«Questo ottavo rapporto – sintetizza Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility – segnala la progressiva e positiva riduzione del tasso di motorizzazione il continuo aumento dei veicoli a basso impatto come quelli a metano e gpl, ma anche a trazione ibrida ed elettrica, che complessivamente raggiungono l’8 per cento del parco nazionale circolante. Ma occorre spingere di più sul pedale dei servizi innovativi: se il bike sharing vede crescere sia il numero di utenti sia il numero di biciclette, rispettivamente del 37 e del 27 per cento, come lo scorso anno, invece, a un incremento del numero di iscritti al car sharing tradizionale, parliamo del 7.8 per cento, non corrisponde un’analoga crescita delle automobili a disposizione dei cittadini, che infatti diminuiscono del 4.5 per cento».
Molto resta quindi ancora da fare. A far riflettere basta un dato: ad eccezione di Venezia che offre quasi 5 mq di area pedonale per abitante, le città italiane destinano ai pedoni meno di 0,8 mq per abitante.