Wise Society : Rosanna D’Antona: vi aspetto a teatro, per combattere il tumore al seno
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Rosanna D’Antona: vi aspetto a teatro, per combattere il tumore al seno

di Francesca Tozzi
6 Ottobre 2011

Nel mese dedicato alla prevenzione di questa malattia la presidente di Europa Donna Italia ha organizzato una serata speciale a Milano. Per informare, condividere e dare speranza. Senza abbassare la guardia

Rosanna D'AntonaÈ passato molto tempo da quando il tumore al seno era considerato e vissuto come una sorta di condanna di cui era meglio non parlare. La ricerca ha fatto molti passi avanti e le donne sono diventate più consapevoli del proprio corpo e del proprio diritto al benessere. Molto, però, c’è ancora da fare per eliminare preconcetti ed errori. Se ne può, se ne deve parlare. E “Se si può raccontare” è proprio il titolo del reading di Marina Senesi che il 10 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano

aprirà una serata tutta dedicata alla lotta a questo male che fa ancora molta paura.

Una serata organizzata da Europa Donna, il movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno presso le istituzioni pubbliche nazionali e internazionali. Ne abbiamo parlato con Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, donna e madre, imprenditrice ed esperta in comunicazione che, dopo aver incontrato e sconfitto la malattia, ha scelto di mettere le proprie competenze ed energie al servizio di un progetto di ampio respiro.

 

Perchè questa serata e perchè adesso?

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno a livello internazionale, e in questo mese il movimento Europa Donna, che ha sedi in 44 Paesi, è particolarmente impegnato con iniziative finalizzate a far conoscere sia la prevenzione primaria, l’importanza di una corretta alimentazione, sia la secondaria, la necessità di uno screening costante e qualificato. Per questa ragione stiamo promuovendo l’attivazione dei Centri di Senologia certificati e raccomandati dall’Unione Europea, dove l’obiettivo non è solo la guarigione ma il benessere psicofisico della paziente, che viene infatti seguita, oltre che da un oncologo e da un radiologo, anche da un dietologo e da uno psicologo. Abbiamo tante cose da dire e vogliamo farlo in modo originale, con uno spettacolo che è anche una serata speciale per la raccolta di fondi a sostegno delle nostre attività.

 

Marina SenesiUna scelta coraggiosa data la delicatezza dell’argomento…

Di tutto si può parlare, e il “Monologo inedito sull’esperienza del tumore attraverso il rapporto con gli altri” scritto e recitato da Marina Senesi utilizzo l’ironia proprio per esorcizzare quella paura che porta molte donne a non voler vedere, non voler parlare e non voler sapere nulla sul tumore al seno  che, in fondo, non è un condanna senza appello, ma una malattia come altre e in quanto tale va controllata e combattuta perché, se presa in tempo, si può sconfiggere. Marina racconta una storia che è sua ma anche di molte altre. Per questo si permette di dissacrare alcuni stereotipi e atteggiamenti comuni di fronte al cancro per arrivare a una conclusione positiva. All’inizio ha trovato in sé e negli altri un muro di paura e di rifiuto, ma alla fine è arrivata a un rapporto migliore con gli altri e con la stessa malattia. Dopo il reading ci sarà un talk show dedicato alla lotta contro il tumore al seno dal titolo “Le parole per dirlo, le buone pratiche per sconfiggerlo“. Interverranno fra gli altri il professor Umberto Veronesi, grazie al quale è cambiato l’approccio terapeutico attraverso la scoperta del linfonodo sentinella e alla quadrantectomia, che ha sostituito in molti casi, quando possibile, la mastectomia. In passato si preferiva togliere tutto per sicurezza, oggi si cerca di preservare la parte sana della mammella. Ecco perché sarà presente anche uno specialista in chirurgia plastica ricostruttiva, il dottor Claudio Calabrese. E molti altri esperti tra cui Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia all’Ospedale San Raffaele Resnati, che parlerà della sessualità delle donne operate, delle difficoltà psicologiche che si hanno con un corpo vissuto come “diverso” dopo le cure e del modo di affrontare il disagio. Una poesia recitata da Licia Maglietta chiuderà la serata che vuole essere tutta all’insegna dell’amore, della speranza, della gioia e della condivisione.

 

Image by © Images.com/CorbisCome ha incontrato Europa Donna?

Mi occupo da sempre di comunicazione e ho avuto grandi soddisfazioni e successi nel mio lavoro. Prima di fondare la D’Antona&Partners, ho creato la Edelman dove ho lavorato per 15 anni e prima ancora avevo dato vita a un’altra società. Mi controllo il seno da quando avevo 35 anni per via di una familiarità.

Diciassette anni fa, facendo uno screening, ho scoperto un tumore alla mammella. Non è stato facile, ma ne sono uscita grazie alle cure dello IEO. È stato Umberto Veronesi a operarmi.

Così quando due anni fa il posto di presidente per l’Italia di Europa Donna è rimasto vacante, Veronesi stesso me lo ha proposto e io ho accettato con gioia anche se c’è molto più da fare di quanto non pensassi all’inizio di questa mia nuova avventura.

 

 

Quali sono le vostre attività?

Europa Donna è un movimento di “pressione” delle pazienti nei confronti delle istituzioni. La mission è sensibilizzare la classe medica, la comunità scientifica e la politica sui reali bisogni delle donne colpite da tumore al seno, dalla prevenzione alle cure. Riteniamo che la diagnosi precoce possa essere fatta meglio: oggi è a macchia di leopardo mentre dovrebbe coprire tutto il territorio nazionale. Non basta poi chiamare tutte le donne sopra i 50 anni a fare uno screening mammografico: se non sono consapevoli, l’invito cadrà nel vuoto, vinto dalla paura o dal fatalismo. Bisogna sensibilizzare e informare sull’importanza dei controlli, l’efficacia delle cure fatte per tempo e il ruolo di un corretto stile di vita. È importante rivolgersi a centri di senologia specializzati e qui è il medico di base che deve consigliare e indirizzare, guidare e sostenere la paziente mentre lotta contro il suo male. Per questo stiamo lavorando a un protocollo di collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale. Il medico di base può essere un prezioso alleato.

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