Scampagnate ed escursioni nel rispetto della natura
Gli approcci ecologici e ambientalmente sostenibili in montagna, quelli che incidono sull’equilibrio dell‘ecosistema, non sono imputabili soltanto alle decisioni di stati e istituzioni impegnati nella riduzione dei gas serra e dei cambiamenti climatici.
Ognuno di noi può incidere concretamente sull’habitat naturalistico con cui viene in contatto. Contribuendo a migliorare o ad aggravare situazioni già in atto. Come nel caso del delicato ambiente montano, già messo a dura prova dal global warming.
Ecco allora qualche consiglio per avvicinarsi in maniera rispettosa e “green” alle cime d’alta quota, in previsione della stagione invernale in arrivo:
– mai abbandonare i rifiuti in giro: un pezzo di carta buttato nei prati impiega decenni a degradarsi e una scatoletta di latta aperta e abbandonata può essere causa di ferimento per gli animali;
– non accendere fuochi da bivacco se non in presenza di strutture adatte come baite e rifugi. Infatti il fuoco, anche se sembra spento, può ravvivarsi con un po’ di vento e dare origine a incendi;
– le urla e gli schiamazzi, come la musica ad alto volume, sono da evitare in alta montagna perché possono disturbare gli animali;
– quando si fanno escursioni, restare sui sentieri tracciati perché così facendo non si calpestano e danneggiano gli arbusti;
– non raccogliere i fiori appartenenti a colture protette. Meglio munirsi di macchina fotografica e limitarsi a ritrarli;
– comportarsi con rispetto nei confronti di formicai, nidi e tane e non distruggerli per divertimento o per curiosità: sconvolgere l’esistenza di questi animali è un atto di crudeltà inutile che danneggia l’ambiente, in bilico su equilibri fragili e delicati;
– se si porta con noi il cane è bene fare attenzione a che non spaventi la fauna selvatica, tenendolo al guinzaglio se ha l’istinto di rincorrere gli altri animali.