Wise Society : Piccole città con grandi progetti

Piccole città con grandi progetti

di di Giacomo Selmi
26 Aprile 2010

Nata nel 2005, l'Associazione Comuni virtuosi raggruppa le amministrazioni locali che operano all'insegna della sostenibilità ambientale e della qualità della vita. Sono partiti in quattro e ora sono trentanove. Segno che un altro mondo è possibile...

historical buildings in colorno

Colorno Foto: Shutterstock

Maggio 2005: nella sala consiliare di Vezzano Ligure, nasce l’associazione Comuni Virtuosi (www.comunivirtuosi.org). Lo spunto è nato dall’iniziativa di quattro località, Monsano, Colorno, Vezzano Ligure e Melpignano, ma le adesioni sono salite velocemente a trentanove centri, che vanno da cinquecento ai cinquanta mila abitanti. Lo scopo dell’Associazione è, come recita lo Statuto, “intervenire a difesa dell’ambiente, migliorare la qualità della vita e tutelare i beni comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità”.

Tradotto, insomma, significa fare in modo che l’amministrazione del territorio e della comunità siano improntate alla sostenibilità ambientale e tese a migliorare la qualità della vita tramite il coinvolgimento dei cittadini. «Abbiamo intuito», dice Marco Boschini, coordinatore nazionale dell’Associazione, «che solo unendo le nostre forze potevamo veicolare un messaggio culturale innovativo e concreto in tutto il Paese: è possibile amministrare gli enti locali con sobrietà, buon senso, spirito di servizio e onestà, partendo dalla tutela dell’ambiente, dalla qualità della vita delle comunità locali, dalla loro partecipazione attiva al governo del territorio. La media dei nostri comuni conta tra i cinque  e i dieci mila abitanti. Su alcuni progetti abbiamo riconosciuto pratiche virtuose in Comuni di dimensioni molto più grosse (a dimostrazione che è possibile agire ovunque e a qualunque condizione): penso al Piano energetico Comunale di Padova, alla strategia rifiuti zero di San Francisco».

 

Vezzano liguria

Vezzano Foto: Shutterstock

Alla base della riuscita dei progetti c’è la volontà politica della classe dirigente locale, che può e deve fare la differenza. «Forse è proprio per questo che tra gli associati non ci sono Comuni di grandi dimensioni», continua Boschini. «I politici che fanno carriera non hanno voglia, tempo, fantasia, per cambiare il mondo partendo dal proprio atteggiamento quotidiano. Gli interessa altro, purtroppo!». D’altra parte, i cittadini residenti nel territorio comunale vivono l’impostazione “sostenibile” data con curiosità e attenzione, a volte con trasporto e condivisione.

Ad oggi non si sono ancora verificati casi di abbandono tra gli Enti associati ma è stato attivato un percorso di monitoraggio che prevede una verifica periodica e costante dei soci. Se poi capita che uno dei Comuni associati cambi giunta, e la nuova amministrazione abbia una impostazione diversa rispetto al Manifesto dell’Associazione, si apre una verifica e una valutazione: «noi guardiamo le scelte concrete: le bandiere e gli schieramenti ci interessano poco, in fondo il buon senso non conosce destra o sinistra!».

 

Numerose le iniziative promosse per favorire lo scambio di informazioni, di esperienze e di procedure tra gli Enti soci. «Il Premio nazionale Comuni a 5 stelle», spiega Boschini «è un concorso indirizzato ai Comuni che si distinguono con azioni concrete e sostenibili, di sobrietà ed efficacia. Il Premio le valorizza facendole emergere, aiutandole con corsi e consulente, dando loro visibilità».

 

L’Associazione, purtroppo, ancora fatica a ottenere riconoscimenti da parte dell’amministrazione centrale. Quando queste partecipano, lo fanno prevalentemente in termini di immagine e quasi mai con contributi economici, nonostante il successo evidente che i Comuni Virtuosi stanno riscuotendo, come testimoniano i numeri degli associati o i progetti fino ad oggi attivati, documentati e pubblicizzati (dallo stop al consumo di territorio del Comune di Cassinetta di Lugagnano (Milano) all’efficienza energetica di Torraca, Salerno, e Olivadi, Catanzaro).

 

La più recente iniziativa è Strategia Rifiuti Zero, un progetto che coinvolgendo la comunità cerca di affrontare il tema dello smaltimento dei rifiuti, per arrivare a un nuovo metodo che coinvolga tutti gli attori della comunità e arrivi a comprendere un nuovo approccio industriale. Al momento è stata lanciata a Colorno (Parma), Capannori (Lucca), Ponte nelle Alpi (Belluno) e altri Comuni. «Ci stiamo lavorando», dice ancora Boschini. «Sono una decina in tutta Italia, molti di più in tutto il mondo. È un percorso in divenire, l’unico che parli di futuro». Forse può risolvere le cose non solo nei piccoli Comuni. Del resto, San Francisco ha adottato Rifiuti Zero e ha un milione di abitanti: questo dimostra che si può fare dappertutto, basta volerlo».

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