Wise Society : La Pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa. Di nuovo.

La Pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa. Di nuovo.

di Patrizia Riso
17 Maggio 2023

La Pianura Padana continua ad aggiudicarsi il triste primato. Le cause sono molteplici, sia geografiche che economiche. Eppure è necessario correre ai ripari per salvaguardare la vita dei cittadini

Crisi climatica e inquinamento hanno bisogno di continue conferme. È il caso del tasso di inquinamento della Pianura Padana, indicato come il più alto d’Europa. Oltre il 96% della sua popolazione urbana è esposta a livelli di inquinamento atmosferico superiori ai limiti consentiti. Lo ha ribadito nuovamente l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) con un rapporto sulla qualità dell’aria in Europa aggiornato il 25 aprile 2023.

Nell’intervento si analizza il livello di concentrazione di agenti inquinanti nell’aria nel 2021 e nel 2022 in relazione sia agli standard della qualità dell’aria indicati dall’Unione Europea, sia alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il risultato dell’analisi è che, nonostante ci siano stati miglioramenti, le concentrazioni eccedono le soglie raccomandate dell’OMS, per le quali i giorni nei quali il particolato supera 5 μg/m3 (micron per metro cubo) devono essere massimo 35 l’anno. Se la popolazione respira più di 35 giorni l’anno l’aria con queste percentuali di agenti inquinanti, ci possono essere rischi per la salute nel lungo termine. L’Italia, assieme all’Europa Centrale e a quella dell’Est, detiene la più alta concentrazione di particolato PM10 e PM2.5. Il dato è visibile sulla mappa presentata dall’EEA navigabile sul sito web per approfondire i dati delle singole città raccolti durante tutto l’anno.

Inquinamento nella pianura padana

Immagine EEA

Perché la Pianura Padana è così inquinata

La Pianura Padana è l’area compresa nel bacino idrografico del fiume Po racchiusa tra le Alpi e ai due lati dal mare e comprende parti di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Ma perché è proprio questa la zona ad essere così inquinata? La Pianura Padana risulta la regione più inquinata d’Europa per ragioni geografiche, meteorologiche ed economiche.

Cause geografiche

Con 48.000 km quadrati di superficie, è la valle alluvionale più estesa di Italia. Si trova a circa 100metri sul livello del mare e, per queste sue caratteristiche, tende a raccogliere elementi tra cui gas, particelle in sospensione nell’atmosfera sovrastante. Questa operazione di stoccaggio, in presenza di lunghi periodi di stabilità atmosferica, diventa pericolosa. Infatti, l’alta pressione della regione alpina comprime l’aria dall’alto verso il basso e favorisce l’accumulo di tutte le sostanze inquinanti in prossimità della superficie terrestre.

Cause meteorologiche

La scarsa circolazione dei venti favorisce il ristagno degli inquinanti vicino al suolo. Il ristagno è una condizione sempre più frequente a causa della mancanza di piogge degli ultimi anni. In altre parole: più inquiniamo più respiriamo l’effetto del nostro inquinamento. Le ragioni morfologiche e meteorologiche le spiega bene IconaClima.

Cause economiche

La terza ragione di tipo economico è data, come si può immaginare, dalla densità di industrie nel nord del Paese concentrate, in particolare, proprio in Pianura Padana.

I settori economici di inquinamento

Grafico: public.tableau.com

La causa principale indicata dall’EEA è l’alto utilizzo di combustibili fossili che, bruciando per produrre energia, aumenta il rilascio di agenti inquinanti. Come evidenzia la mappa prodotta da Geopop a cura di Stefano Gandelli, su dati ISPRA-SGI del 2019, la maggiorparte dei pozzi produttivi di gas naturale, segnati in rosso, si trova concentrata proprio in Pianura Padana.

Pozzi produttivi in Italia

Mappa Geopop

E in Italia si brucia tanto per produrre gas, come conferma il grafico dell’Istituto Nazionale di Statistica ISTAT sulla produzione industriale. A Gennaio 2023, la produzione di carbone e prodotti petroliferi raffinati superava tutti gli altri settori per variazione tendenziale.

Grafico istat per la produzione industriale

Immagine: Istat

Pianura Padana, un primato di inquinamento già noto

Anche nell’edizione dello stesso report del 2020 l’Agenzia europea dell’ambiente EEA aveva annunciato lo stesso triste primato per la Pianura Padana. E lo ha fatto anche il report Mal’Aria di Legambiente, pubblicato a gennaio 2023 che, pur non parlando direttamente di Pianura Padana, indica che Torino, Milano, Asti, Modena e Padova sono in testa alle 29 città che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento previsti per il PM10, in molti casi raddoppiato.

In altre parole, in media per oltre 70 giorni nel 2022 gli abitanti delle città indicate hanno respirato aria inquinata. Gli agenti principali sono il biossido di azoto e il materiale particolato aerodisperso PM10 e PM2.5. Con queste sigle si definisce il formato da particelle di diametro inferiore o uguale ai 10 micrometri, cioè dieci milionesimi di metro o 2,5. Si tratta di particelle atmosferiche solide e liquide con una natura chimica complessa e la capacità di restare a lungo in atmosfera e di allontanarsi dal punto di emissione.

Soluzioni contro l’inquinamento atmosferico

Gli impianti che bruciano per creare idrocarburi, i veicoli urbani e tutti gli altri settori industriali che concorrono a produrre emissioni non smetteranno di farlo a breve termine. Eppure, il cambiamento deve avvenire a livello energetico. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR del 2021 ha stanziato circa 24 miliardi di euro per la transizione ecologica con l’obiettivo di:

  • far crescere la capacità di RES Renewable Energy Sources che include solare ed eolico
  • aumentare la produzione di biometano, generato con rifiuti organici urbani e biomasse agricole
  • e di idrogeno verde, prodotto tramite elettrolisi.

Mentre ci auguriamo che l’Italia riesca a raggiungere l’autosufficienza energetica pulita il prima possibile, la direttiva europea 2008/50/EC sulla qualità dell’ambiente e dell’aria è al momento sotto revisione anche per allineare gli standard europei alle raccomandazioni più stringenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Patrizia Riso

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: