In fase di studio anche una proposta di progetto per ottenere i contributi europei "Life +" relativi a metodi di coltivazione eco-compatibili
In posizione di leadership nazionale da tre anni, l’azienda Carpaneta di Bigarello (Mn) ha ospitato in questi giorni la IX edizione di “Agricoltura sostenibile in campo“.
Punto di riferimento per tutto il Paese, la tenuta della “bassa” esercita da tempo questo tipo di attività legata alla cosiddetta “agricoltura conservativa“, già molto diffusa e praticata negli Stati Uniti. Chiamato anche “agricoltura blu” questo approccio consiste in una lavorazione del terreno ridotta all’osso senza per questo intaccare i risultati della produzione. In pratica si lavora la terra meno in profondità e si evitano, così, arature pesanti, risparmiando sui mezzi necessari per l’operazione e, di conseguenza, sui combustibili per alimentarli.
Gli altri vantaggi realizzabili grazie a questa tecnica sono quelli relativi al ridotto impiego dei concimi e del consumo di acqua. Inoltre, movimentando quantità inferiori di terreno si abbatte anche l’emissione di anidride carbonica che, come noto, è uno degli inquinanti più pericolosi.
In tutta la regione le aziende dedite all’agricoltura sostenibile o “agricoltura blu” sono salite a quota 424 negli ultimi due anni e occupano 23 mila ettari, pari a un quarantesimo della superficie totale coltivata.
Presente alla manifestazione, l’assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani ha rivolto un pensiero alle zone colpite dal terremoto: «Stiamo facendo un forte pressing sul governo affinché siano presi equi provvedimenti tra il mantovano e l’Emilia Romagna, ma voglio sottolineare la grande capacità di reazione di queste aziende. Noi lombardi abbiamo la caratteristica di non piangerci addosso, ma di rimboccarci le maniche»