Da tempo questi mezzi di trasporto elitari sono nelle mire degli attivisti per il clima. Un nuovo studio, il più completo condotto finora, dimostra che il loro impatto in termini di emissioni è cresciuto quasi del 50% tra il 2019 e il 2023.
Sono diventati il simbolo di quello sfarzo che danneggia la maggioranza per compiacere un’élite. E i dati dimostrano che questo ritratto, tutt’altro che lusinghiero, è rispondente al vero. Stiamo parlando dei jet privati, da tempo nelle mire degli attivisti per il clima.
Cosa dice lo studio più completo sull’impatto dei jet privati
A novembre 2024 la rivista scientifica Communications Earth & Environment volume ha pubblicato lo studio più completo condotto finora sull’uso dei jet privati e sul loro impatto sul clima. I ricercatori, coordinati dal professor Stefan Gössling della School of Business and Economics che fa capo all’università Linneus, in Svezia, hanno passato in rassegna i dati su oltre 25mila jet privati e quasi 19 milioni di voli tra il 2019 e il 2023.
Il primo dato interessante è il tasso di crescita registrato in un periodo così breve: +28,4% per il numero di jet privati, +53,5% per le distanze percorse e +46% per le emissioni. Dati che, però, sono distorti dalla pandemia di Covid-19 che nel 2020 ha segnato un decremento dei viaggi e delle emissioni (ma non del numero di velivoli).
La metà dei voli percorre meno di 500 chilometri
Circa la metà di questi voli ha percorso meno di 500 chilometri, una distanza inferiore a quella tra Milano e Roma, per la quale un treno ad alta velocità sarebbe un’alternativa rapida, comoda ed economica. Ma c’è un dato ancora più sconcertante: sono ben 900mila i voli in cui i jet privati sono stati usati per percorrere meno di 50 chilometri. In pratica, come dei taxi.
Si può pensare che, per figure politiche o istituzionali di altissimo livello, il jet privato sia una scelta inevitabile. In parte è così. Ma è anche vero che durante i fine settimana estivi si assiste a un netto incremento dei voli diretti a Nizza, Ibiza o alle località balneari spagnole. Altre occasioni mondane che richiamano centinaia di jet privati sono il Festival del cinema di Cannes, il Superbowl, i mondiali di calcio. O, paradossalmente, le Conferenze delle parti sul clima.
Il jet privato è il mezzo di trasporto che genera più emissioni in assoluto
Sappiamo infatti che l’aereo è il mezzo di trasporto che genera più emissioni in assoluto: si stima che l’aviazione, nel suo insieme, abbia riversato in atmosfera tra le 892 e le 936 megatonnellate di CO2, circa il 4% del totale dei gas serra di origine antropica. Un dato destinato ad aumentare in futuro.
Questo 4% delle emissioni complessive si deve a meno di un miliardo di persone, perché gli altri sette non sono mai saliti a bordo di un aereo. E, per circa la metà, ai cosiddetti “frequent fliers”, cioè coloro che volano più e più volte nel corso dell’anno. L’impatto pro capite, dunque, è fortemente equilibrato.
Questi dati per giunta impallidiscono di fronte a quelli dei jet privati, il cui impatto per passeggero è da 5 a 14 volte superiore rispetto a quello di un volo di linea. E 50 volte superiore a quello di un treno. È quanto fa sapere la ong Transport&Environment. Nell’arco di un’ora, i passeggeri dei jet privati di maggiori dimensioni emettono più CO2 di quanto una persona comune possa fare in un anno intero. Tant’è che lo studio pubblicato da Communications Earth & Environment invita esplicitamente a regolamentare il settore, nel quadro degli sforzi internazionali per contenere il riscaldamento globale.
L’ennesima manifestazione delle disuguaglianze socio-economiche
Il riscaldamento globale riguarda tutti. Anzi, si abbatte in modo ancora più catastrofico sui Paesi in via di sviluppo, quelli che hanno contribuito meno all’effetto serra e che dispongono di meno mezzi per difendersi. Stride dunque fortemente con il concetto stesso di giustizia climatica il fatto che i jet privati, così deleteri per il clima, siano un lusso che soltanto lo 0,003% della popolazione può permettersi. Stiamo parlando di un’élite di poco più di 250mila individui che, in media, dispongono di una ricchezza di 123 milioni di dollari ciascuno. Messi insieme, i loro patrimoni ammontano a 31mila miliardi di dollari.
“I ricchi sono una quota molto piccola della popolazione ma stanno incrementando le proprie emissioni in modo molto veloce e su una scala molto grande”, commenta il professor Stefan Gössling, primo autore della ricerca. “La crescita nelle emissioni globali che stiamo vivendo in questo periodo arriva dall’alto”.
Valentina Neri