Wise Society : Insetti e biodiversità: l’Europa corre ai ripari contro il declino degli impollinatori

Insetti e biodiversità: l’Europa corre ai ripari contro il declino degli impollinatori

di Andrea Ballocchi
14 Febbraio 2023

La Commissione UE ha presentato una comunicazione che intende porre nuova attenzione sulla necessità di invertire il declino degli impollinatori, fondamentali per biodiversità e per l’economia

L’Europa viene in aiuto di insetti e biodiversità. Lo fa con una comunicazione specifica, intitolata “Un nuovo patto per gli impollinatori” che intende proporre un quadro d’azione riveduto, rispetto all’iniziativa attuata nel 2018, a favore di tutti quegli insetti che svolgono una fondamentale azione per la biodiversità e per la sostenibilità ambientale ed economica. Come ricorda la stessa Commissione Europea, circa 4 specie su 5 di colture e flora selvatica dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione animale assicurata da migliaia di specie di insetti come api, farfalle e sirfidi, la cui popolazione oggi registra un serio declino. Una specie di api e farfalle su dieci e una specie di sirfidi su tre sono infatti minacciate di estinzione. Gli impollinatori apportano benefici sostanziali all’economia: basti pensare al loro contributo alla produzione alimentare. L’impollinazione animale contribuisce alla produzione agricola dell’Unione Europea per un importo stimato di almeno 5 miliardi di euro l’anno.

Foto di un'ape, un insetto impollinatore

Foto di Boris Smokrovic su Unsplash

Gli insetti impollinatori sono fondamentali per la biodiversità

In Europa, illustra la Commissione Europea, gli impollinatori sono soprattutto insetti, come api, sirfidi, farfalle, falene, vespe, coleotteri e altre specie di mosche. Essi aiutano molte piante a riprodursi e così pure le colture a produrre semi, frutta, noci e altri alimenti.Detto questo, la comunicazione UE parte dalla conoscenza della notevole importanza che gli impollinatori hanno sugli ecosistemi, ma anche sulla popolazione. Non può essere altrimenti, dato che circa l’80% delle colture e della flora selvatica dipende dall’impollinazione animale. Per questo la perdita di impollinatori rappresenta “una delle più gravi minacce per la natura dell’UE, il benessere dei suoi abitanti e la sicurezza alimentare, perché compromette la produzione agricola sostenibile a lungo termine”, segnala la stessa Commissione Europea.

Un nuovo piano d’azione per la salvaguardia degli impollinatori

Da qui si parte per la nuova revisione del documento che propone un quadro d’azione riveduto per l’iniziativa dell’UE a favore del sostegno degli insetti per la biodiversità. Il testo è frutto di un ampio processo di consultazione dei portatori di interessi e del riscontro avuto da tutti gli organismi istituzionali europei. Essa riporta le azioni che l’UE e i suoi Stati membri devono adottare per invertire il declino degli impollinatori entro il 2030.

L’iniziativa fa parte di una serie di decisioni e disposizioni dell’Unione Europea in difesa degli impollinatori: va ricordata, a questo proposito la strategia UE sulla biodiversità per il 2030, che persegue proprio l’obiettivo di invertire questa tendenza, fissando una serie di impegni e obiettivi finalizzati al ripristino della natura nell’UE.

“Essa ha istituito inoltre la piattaforma dell’UE sulla biodiversità, nell’ambito della quale è stato creato un gruppo di lavoro per gli impollinatori quale principale piattaforma di governance per l’iniziativa a favore degli impollinatori”

si ricorda nel recente documento UE. Altre iniziative che rientrano nel quadro del Green Deal europeo, come la strategia Farm to fork, il piano d’azione per l’inquinamento zero, la strategia per le foreste e quella di adattamento ai cambiamenti climatici, contribuiscono a contrastare le minacce che gravano sugli impollinatori.

Gli obiettivi del piano d’azione

La revisione, pubblicata proprio di recente, parte dal presupposto che se si vuole arrestare il declino degli impollinatori, occorre potenziare i “meccanismi di monitoraggio e di governance”. Essa fa seguito anche alla relazione speciale della Corte dei conti europea sulle azioni dell’UE per proteggere gli impollinatori selvatici in cui sono state individuate lacune nelle principali politiche dell’UE tese ad affrontare le principali minacce agli impollinatori selvatici. Occorre quindi contrastare le minacce in modo decisamente più forte ed efficace. La finalità del documento è infatti attuare iniziative utili a invertire il declino degli impollinatori da qui al 2030.

Cause e portata del declino degli impollinatori

Il consumo di suolo e il loro cambiamento di destinazione, l’agricoltura intensiva e l’impiego dei pesticidi, l’inquinamento ambientale, le specie esotiche invasive, gli agenti patogeni e i cambiamenti climatici sono tutti fattori che hanno contribuito al declino di insetti e biodiversità. Non è un problema limitato alla sola Europa: negli Stati Uniti gli apicoltori hanno perso circa il 30% delle loro colonie ogni anno dal 2006, con perdite annuali totali che talvolta raggiungono il 42%, segnala il dipartimento di entomologia del Penn State College of Agricultural Sciences. Secondo i dati di un’altra ricerca, condotta dalla Utah State University, la presenza del bombo occidentale (insetto della famiglia delle api) un tempo la specie di bombo più comune nel Nord America occidentale, è diminuita del 93% negli ultimi due decenni. In Cina, la diminuzione delle popolazioni di api ha costretto gli agricoltori a impollinare i frutteti a mano.

Farfalla su un fiore

Foto di Calvin Mano su Unsplash

Nuovo patto per gli impollinatori: cosa sarà fatto?

Cosa sarà fatto, in pratica? la Commissione UE metterà a punto i piani di conservazione per le specie di impollinatori minacciate, individuerà gli impollinatori tipici degli habitat protetti dalla direttiva Habitat che gli Stati membri dovrebbero tutelare e, insieme agli Stati membri, progetterà una rete di corridoi ecologici per gli impollinatori. In quest’ultimo caso si parla di “Buzz Lines”.

Si vogliono ripristinare gli habitat degli impollinatori nei paesaggi agricoli, in particolare attraverso un maggiore sostegno all’agricoltura rispettosa di questi insetti nell’ambito della politica agricola comune, ma anche attenuare l’impatto dei pesticidi sugli impollinatori, per esempio introducendo precisi obblighi giuridici per attuare la difesa integrata

Ma al cuore della versione riveduta dell’iniziativa a favore di insetti e biodiversità sono gli obiettivi per il 2030 e le azioni correlate in base a tre priorità, che puntano a migliorare le conoscenze sul declino degli impollinatori, le sue cause e le conseguenze, oltre a ottimizzare la loro conservazione e affrontare le cause del loro declino. Inoltre si vuole mobilitare la società e promuovere la pianificazione e la cooperazione strategiche a tutti i livelli.

I prossimi passi

Da qui in poi cosa accadrà? Un primo passo sarà fatto dalla Commissione UE che invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare le nuove azioni e a impegnarsi attivamente nella loro attuazione, in stretta collaborazione con l’insieme dei portatori d’interessi. Le nuove azioni integreranno i futuri piani nazionali di ripristino (previsti dalla proposta di normativa sul ripristino della natura), in cui gli Stati membri individueranno le misure da adottare per centrare l’obiettivo giuridicamente vincolante di invertire la diminuzione delle popolazioni di impollinatori entro il 2030. Nel corso dell’anno la Commissione risponderà all’iniziativa dei cittadini “Salviamo api e agricoltori!” con un’apposita comunicazione.

Andrea Ballocchi

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