Una manifestazione internazionale di arte, ambiente e sviluppo sostenibile per dire che un altro mondo non solo è possibile, ma è già in costruzione. Appuntamento nella piccola "capitale" dell'isola sulcitana di San Pietro, dal 27 al 30 luglio, con tante attività legate alla natura e alla vita marina, al riciclo creativo e alla musica mediterranea. Senza dispendio energetico e senza plastica, ma cibi naturali, concerti a impatto zero e laboratori creativi per grandi e piccoli
«Un festival ecosostenibile per mettere in pratica i concetti di responsabilità e sostenibilità. A dimostrare che un altro mondo non solo è possibile, ma è davvero in costruzione» Edoardo Brodasca, trentenne direttore creativo del Posidonia festival, introduce così la manifestazione che si terrà a Carloforte, “capitale” dell’isola sulcitana di San Pietro, dal 27 al 30 luglio prossimi. In questo piccolo territorio sardo, quintessenza del Mediterraneo, con radici liguri e influenze tunisine, per quattro giorni si avrà la prova che non ci vogliono molti soldi per dar vita a un sogno: i concerti e le installazioni sono illuminati con bicigeneratori alimentati dalle pedalate del pubblico che utilizzeranno quattro biciclette speciali fornite da “Sardegna Ricerche”, i cibi sono bio, gli involucri o i depliant su carta riciclata, le plastiche per il catering biodegradabili. Non solo. La partecipazione di artisti e relatori i è a titolo volontario e le attività gratuite. Laboratori creativi, giochi e formazione per bambini sulle risorse energetiche, concerti con strumenti riciclati, riuso artistico di plastiche trovate sulle spiagge, cortometraggi, conferenze, escursioni in canoa, snorkeling dal gommone sono solo alcune delle attività previste.
La salvaguardia delle “foreste” sottomarine
Simbolo del festival è la Posidonia oceanica, pianta sottomarina che riveste un ruolo fondamentale nella fascia costiera per regolare l’equilibrio biologico: in particolare l’ossigenazione dell’acqua, così come per proteggere spiagge e coste dall’erosione. La sua riduzione o scomparsa rappresenta un serio pericolo per il riscaldamento del nostro Pianeta. Le praterie di posidonia, infatti, assorbono circa 25 milioni di tonnellate di carbonio, che equivalgono a 90 milioni di tonnellate di CO2: in pratica queste distese sono come una foresta tropicale sottomarina per quantità di ossigeno prodotta. Proprio attorno alla salvaguardia della posidonia, dunque, si è sviluppato un progetto internazionale realizzato da un network euro-mediterraneo che promuove campagne ed eventi eco-sostenibili. Il Posidonia festival ha già al suo attivo tre edizioni nell’isola spagnola di Formentera ed è nato con l’obiettivo di connettere ecologia, turismo, mondo dell’arte, coinvolgendo artisti locali e internazionali, studiosi, professionisti delle vacanze e della eco-industria, cittadini e turisti. «Le analogie tra l’Isola di San Pietro e Formentera sono molte» aggiunge Brodasca, origine genovese, residente a Barcellona, habituée di Carloforte. «Entrambe sono piccole isole in un arcipelago non lontano dalla costa con una loro precisa identità culturale e rappresentano un’enclave linguistica: questa manifestazione si adattava perfettamente a questo luogo anche perché qui ci sono realtà ambientali importanti, come le ex saline con i fenicotteri, l’oasi Lipu con i falchi della regina e vaste aree incontaminate».
Performance, escursioni e world music
Tra le iniziative da tenere d’occhio, la performance di riciclaggio creativo con artisti sardi, spagnoli e veneti seguita dal concerto dei brasiliani Colegas Velhos, il laboratorio di strumenti musicali con materiale riciclato, la lezione di ecologia acustica nel Mediteraneo, i corsi di massaggio infantile e alimentazione in gravidanza, gli aperitivi musicali e i numerosi concerti tra i quali l’Indie rock dei Nobraino, la world music di Battista Dagnino o le sonorità mediterranee di Mario Brai (per programma e altre info: www-posidoniafestival.com). Al termine della manifestazione nell’oasi Lipu di Cala Fico, dove si terranno le escursioni gratuite a piedi e in canoa, verrà liberata una tartaruga Caretta caretta che, dopo aver ricevuto le opportune cure, ritroverà proprio a Carloforte, la via del mare aperto.