Wise Society : Crescono le aziende impegnate contro i cambiamenti climatici

Crescono le aziende impegnate contro i cambiamenti climatici

di Mariella Caruso
12 Novembre 2015

Presentata l'edizione italiana del CDP Climate change report 2015: Intesa Sanpaolo, Yoox, Fiat Chrysler e Cnh Industrial le più attente tra quelle quotate

Non più soltanto per mantenere alta la propria reputazione sociale che, comunque, rimane un elemento di grande attenzione. L’atteggiamento delle aziende italiane nelle azioni di contrasto contro il cambiamento climatico non è più soltanto una facciata, ma ha raggiunto i consigli di amministrazione che sono sempre più deputati a prendere le decisioni in merito. Alla vigilia della Cop 21, la conferenza internazionale sul clima che si terrà a Parigi, è Cdp, organizzazione no-profit tra le più importanti a livello internazionale nella valutazione dell’efficacia delle strategie adottate dalle aziende per contrastare i cambiamenti climatici, a restituirci l’immagine di un profondo mutamento culturale e un crescente atteggiamento di responsabilità verso il tema del riscaldamento globale. «Gli investitori privati sono pronti a fare la loro parte nel processo contro il cambiamento climatico – ha spiegato Diana Guzman, direttrice di CDP Southern Europe -, adesso deve essere la politica a fare la propria parte a Parigi».

LE MIGLIORI AZIENDE – Per sapere quali sono le aziende italiane che fanno al meglio la loro parte in questa “guerra” nella quale la posta in palio è il benessere del pianeta, basta scorrere l’Italian Edition del CDP Climate Change Report 2015. È l’aeroporto di Venezia Marco Polo a ricevere il titolo di Best newcomer, mentre la Gtech è quella che ha fatto registrare il miglioramento più consistente ottenendo il premio come Best improver. Per quanto riguarda, invece, l’inserimento nelle due liste Cdp, sono quattro le aziende inserite nella “A List 2015”, quella che misura il rating: Intesa San Paolo, Yoox Spa, Fiat Chrysler e Cnh Industrial. Sono nove, invece, quelle che hanno ottenuto il punteggio di 100 nella rendincontazione (Climate Change Disclosure Index, CDLI). Alle già citate Intesa Sanpaolo e Cnh Industrial si aggiungono Telecom Italia, Buzzi Unicem, Eni Spa, Pirelli, Enel, Snam e Salini Impregilo. Un dato importante, anche se in calo rispetto a un anno fa quando erano cinque le aziende nella A List e 11 nella Cdli List. Sono cinquanta in totale le aziende che hanno declinato l’invito a partecipare e quelle che non hanno inviato le risposte, mentre la Arnoldo Mondadori Spa ha volontariamente comunicato a Cdp i dati relativi.

IL REPORT 2015 – «Dal 2010 studiamo i comportamenti delle aziende sul cambiamento climatico – ha detto Diana Guzman – e l’atteggiamento delle aziende in cinque anni è molto cambiato a partire dalla condivisione delle informazioni». Cdp chiede alle cento aziende italiane più grandi tra quelle quotate di rispondere a un questionario sulle azioni. «Nel 2010 soltanto 21 hanno risposto, nel 2015 siamo arrivati a 51», sottolinea ancora. Anche le emissioni in atmosfera di Co2 sono calate sensibilmente con un 59% in meno negli ultimi cinque anni. Le iniziative per ridurre le emissioni di Co2 sono aumentate del 73% con sempre maggior attenzione verso l’efficienza energetica e l’impiego delle energie rinnovabili. A migliorare, infine, deve essere la visione aziendale. «Oggi – concludono i relatori del rapporto – molte attività messe in atto dalle aziende riguardano l’efficientamento energetico che dà un payback molto veloce. Pian piano si deve arrivare ad azioni più a lungo termine ponendosi obiettivi strutturali». Tra questi fissare un target di riduzione delle emissioni su base scientifica, arrivare al 100% di elettricità prodotta da fonti rinnovabili, mettere un prezzo all’emissione di Co2.

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: