Wise Society : Legambiente promuove la giornata contro i “soliti vecchi treni”

Legambiente promuove la giornata contro i “soliti vecchi treni”

di Ilaria Lucchetti
10 Dicembre 2012

Anche la mobilità su rotaia è una leva strategica nella lotta all'inquinamento atmosferico e all'emissione di CO2

Con l’anticipo odierno di parte dei dati raccolti durante la campagna Pendolaria, Legambiente ha fissato per martedì 18 dicembre una giornata di mobilitazione contro i vecchi treni che attraversano la penisola. Convogli scomodi e malandati che i pendolari usano quotidianamente per andare al lavoro e che meriterebbero più moderni, numerosi e confortevoli. Anche in un’ottica collettiva di mobilità sostenibile e di responsabilità ambientale che, dalla diminuzione di auto in circolazione, ha soltanto da guadagnare.

In occasione dell’iniziativa di protesta, l’associazione renderà noti tutti i numeri e le informazioni raccolti nel corso della campagna.

Intanto, dall’anteprima non esce un quadro roseo: nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate è calata del 22% rispetto al 2007/2009, dicono da Legambiente. Il 2009 è stato, infatti, l’ultimo anno in cui i fondi destinati si sono rivelati sufficienti a garantire un servizio decoroso. E le conseguenze hanno riguardato tagli ai servizi, aumento del prezzo dei biglietti e stop agli investimenti per l’acquisto dei treni.

Nel dettaglio, quest’anno le riduzioni ai servizi in Campania hanno toccato il 90% sulla Napoli-Avellino e il 40% sulla Circumvesuviana. Sono stati del 15% in Puglia e del 10% in Abruzzo, Calabria, Campania e Liguria. Hanno chiuso 12 linee in tutto il Piemonte, in Abruzzo e in Molise sono stati definitivamente soppressi i treni della linea Pescara-Napoli. Come, con il nuovo cambio d’orario, lo sono tutti i treni tra Sibari e Taranto, sostituiti con autobus.

Il prezzo del biglietto, invece, in Toscana è cresciuto del 20% e nel Lazio del 15%. In Liguria del 10% per il biglietto semplice e del 5% per gli abbonamenti, inoltre è prevista un’ulteriore maggiorazione del 3% per il 2013. Aumenti che si vanno a sommare a quelli del 2011, come in Lombardia dove le tariffe erano già state incrementate del 23,4%.

Di seguito, la classifica delle tratte peggiori d’Italia stilata dall’associazione ambientalista.

Circumvesuviana:

la Circumvesuviana, malgrado sia frequentata da 105mila pendolari ogni giorno, ha visto una riduzione del 40% delle corse nella scorsa primavera e continui disagi durante tutto il 2012.

Roma-Viterbo:

un’avventura sia che si scelga la linea ATAC Roma Nord, sia che si prenda la ferrovia regionale FR3 di Trenitalia. La situazione peggiore la vivono i passeggeri sulla linea ATAC, 75.000 ogni giorno, che si ritrovano con treni sovraffollati, vecchi e in ritardo.

Pinerolo-Torre Pellice:

le linee ferroviarie in Piemonte hanno subito un duro colpo nel corso del 2012 con 12 tratte definitivamente soppresse e innumerevoli disagi per i pendolari. Una delle situazioni più gravi è quella della Torre Pellice-Pinerolo, tratta che poi permetteva ai passeggeri di proseguire per Torino.

Padova-Venezia Mestre:

impossibile trovare un posto nell’orario di punta sui treni tra Padova e Mestre, la tratta più affollata del Veneto. Una regione che in questi anni ha investito una miseria nel trasporto ferroviario pendolare.

Genova Voltri-Genova Nervi:

peggiora di anno in anno la condizione dei pendolari sulla tratta Genova Voltri-Genova Nervi utilizzata da almeno 25 mila viaggiatori al giorno, con problemi di sovraffollamento e una velocità media di 25 km/h.

Palermo-Messina:

la Palermo-Messina è una delle tratte più lente d’Italia con il record di 4 ore per 225 km. Per il 55% della linea c’è ancora il binario unico e i ritardi sono costanti come le soppressioni dei treni, le carrozze sempre più sporche e le stazioni messe fuori uso dai vandali.

Viareggio-Firenze:

sulla Viareggio-Lucca-Firenze, secondo le previsioni, saranno chiuse 7 stazioni.

Stradella-Milano:

in provincia di Pavia i pendolari lamentano il degrado di molte stazioni ma anche l’inefficienza di linee ferroviarie come la Stradella-Milano.

Bologna-Ravenna:

fra Bologna e Ravenna la frequenza di disservizi, mancanza di informazioni e sovraffollamento rendono il viaggio dei pendolari impraticabile.

Potenza-Salerno

tagli alle corse sulla linea Potenza-Salerno, tratta utilizzata da migliaia di lavoratori e di studenti. Anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise, i ritardi sono all’ordine del giorno, con convogli che spesso non raggiungono i 50 km/h di velocità ed impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione, che siano regionali o Intercity.

 

 

 

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