Wise Society : Testamento biologico, una guida utile: cos’è, come farlo e cosa prevede

Testamento biologico, una guida utile: cos’è, come farlo e cosa prevede

di Maria Enza Giannetto
13 Settembre 2023

Le Dichiarazioni anticipate di trattamento sono state introdotte in Italia per garantire il rispetto della dignità di ogni persona. Scopriamo di cosa si tratta e come accedervi

Libertà e volontarietà. Sono questi i due concetti cardine alla base del Testamento biologico, noto anche come Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento). Un documento in cui la persona, nel pieno delle sue facoltà mentali, esprime le proprie volontà sulle terapie che intende o non intende accettare qualora non fosse più in grado di dare il proprio consenso alle cure proposte. Introdotto per garantire il rispetto della dignità della persona e della sua autonomia decisionale anche in situazioni di incapacità, il testamento biologico viene utilizzato soprattutto in situazioni di malattia grave o in fase terminale della vita. Benché sia legge da 5 anni, non è sempre chiarissimo come funzioni la procedura e come fare testamento biologico. Ecco una guida utile con qualche indicazione su come redigerlo.

Testamento biologico: modulo

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Che cos’è il testamento biologico

Il testamento biologico, detto anche testamento di vita o living will, è il documento con il quale il testatore affida (al medico) indicazioni anticipate di trattamento, nel caso in cui in futuro possa perdere la capacità di autodeterminazione a causa di una malattia acuta o degenerativa invalidante, o di un incidente eccezionalmente grave. Privo di valore giuridico nel nostro ordinamento, è entrato nella normativa con la legge italiana 219/2017,  approvata in via definitiva al Senato la norma denominata Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, entrata in vigore il 31 gennaio 2018.

Le questioni etiche e giuridiche

Le questioni più importanti legate al testamento biologico riguardano la libertà di scelta nei confronti del proprio corpo, della propria salute e del proprio destino in casi di malattia grave o di fin di vita. Trattandosi di un documento che riguarda questioni etiche e giuridiche (anche se le DAT e l’eutanasia sono argomenti differenti, capita che quest’ultima venga tirata i ballo: ma ricordiamo che l’eutanasia è un atto medico volontario che consiste nel porre fine alla vita di una persona, su sua esplicita richiesta), i temi principali su cui si incentra il testamento biologico sono:

  1. Consenso informato: l’importanza di comprendere le informazioni che il medico fornisce e di esprimere il proprio consenso o dissenso sui trattamenti sanitari proposti.
  2. Diritti della persona: il rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali.
  3. Autonomia decisionale: la possibilità di esprimere la propria volontà e di avere il controllo sulle decisioni riguardanti la propria salute.
  4. Fine vita: la scelta delle condizioni in cui si desidera terminare la propria vita, le cure che si desidera o non si desidera ricevere (come la ventilazione meccanica o l’idratazione artificiale) e l’accompagnamento più umano possibile nella fase finale della vita.
  5. Nomina di una persona di fiducia: la possibilità di nominare una persona di fiducia che abbia il compito di interpretare la propria volontà qualora ci si trovi in uno stato di incapacità di esprimersi, garantendone quindi la salvaguardia dei propri interessi.
Coppia che redige il testamento biologico

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Come fare testamento biologico

DAT, Biotestamento, Testamento biologico e Disposizioni Anticipate di Trattamento sono praticamente sinonimi. Per fare una dichiarazione anticipata di trattamento, si possono seguire i seguenti passaggi:

  1. Decidere il contenuto della dichiarazione, cioè le cure mediche desiderate o che non si desidera ricevere in caso di malattia irreversibile o coma. A tal fine, si può prendere in considerazione i diversi scenari ipotizzabili e le relative cure, consultando anche i tuoi medici curanti o esperti del settore.
  2. Pianificare la formalizzazione della dichiarazione: la dichiarazione anticipata di trattamento può essere redatta in forma scritta o verbale. In ogni caso, per essere efficace, deve essere formalizzata in presenza di un pubblico ufficiale (notaio, medico, autorità giudiziaria). Nel caso di dichiarazione scritta, è possibile utilizzare un modulo apposito, ma è anche possibile redigerlo autonomamente, purché siano rispettati i requisiti previsti dalla legge.
  3. Conservare e comunicare la dichiarazione almeno a 2 persone di fiducia, in modo che possano ci curarsi della sua esecuzione in caso di necessità. È possibile anche consegnare una copia della dichiarazione al medico curante.
  4. Ricordare di aggiornare la dichiarazione periodicamente, sulla base delle nuove condizioni di vita e di salute e delle nuove conoscenze nel campo delle cure palliative e dell’assistenza medica.

Chi può fare le Dat

Possono fare le DAT tutte le persone maggiorenni e capaci di intendere e di volere. È importante, prima di scrivere una DAT, acquisire adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte Anche se non esistono moduli previsti dalla legge, alcuni Comuni hanno predisposto dei modelli facsimili. Per la stesura delle DAT ci si può far aiutare da un proprio medico di fiducia, ricevendo informazioni sanitarie necessarie per scegliere i trattamenti che si intende accettare/rifiutare.

La redazione delle DAT può avvenire in diverse forme:

  • dal notaio (sia con atto pubblico, sia con scrittura privata in cui la persona scrive autonomamente le proprie volontà e fa autenticare le firme dal notaio), in entrambe i casi il notaio conserva l’originale
  • presso l’Ufficio di stato civile del Comune di residenza (con scrittura privata) che provvede all’annotazione in un apposito registro, dove esista.
  • presso le strutture sanitarie competenti nelle regioni che abbiano regolamentato la raccolta delle DAT (con scrittura privata)
  • presso gli Uffici consolari italiani, per i cittadini italiani all’estero (nell’esercizio delle funzioni notarili).

Le DAT sono esenti dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa.

Dove sono inserite e consultabili le DAT

Tutte le DAT consegnate presso i notai, i Comuni, le strutture sanitarie competenti e i consolati italiani all’estero sono trasmesse e inserite nella Banca dati nazionale delle DAT istituita presso il Ministero della salute dalla legge di bilancio 2018. La Banca dati DAT è stata attivata a partire dal 1 febbraio 2020. Comunque, rimane diritto dei disponenti richiedere eventualmente la cancellazione di copia della DAT trasmessa.

Possono accedere ai servizi di consultazione delle DAT registrate alla Banca dati nazionale, attraverso autenticazione SPID o CNS, il disponente e il fiduciario eventualmente da lui nominato nonché il medico che ha in cura il disponente in situazioni di incapacità di autodeterminarsi ed è chiamato ad effettuare accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche o eseguire trattamenti sanitari sul disponente.

Modulo del Testamento Biologico

Rintracciare un fac simile del modulo per il testamento biologico, sul web o attraverso altri canali, può essere semplice ma non si ha sempre la garanzia di aver trovato un modello del biotestamento in linea con le disposizioni di legge.

Chi vuole redigere le proprie DAT in autonomia dovrà quindi cercare di seguire le indicazioni della norma di riferimento, legge 219/2017. Può però essere utile rivolgersi ad alcuni enti che hanno messo a disposizione dei cittadini, sia una modulistica personalizzabile, sia percorsi individuali di guida e accompagnamento alla redazione del documento. Tra gli enti Enti più autorevoli e con maggiore esperienza nel fornire un aiuto a redigere il testamento biologico spiccano, sicuramente, Associazione Luca Coscioni, Vidas, Fondazione Veronesi, AISLA.

Maria Enza Giannetto

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