Wise Society : 2,2 milioni di famiglie italiane soffrono di povertà energetica

2,2 milioni di famiglie italiane soffrono di povertà energetica

di Andrea Ballocchi
30 Gennaio 2024

Un cittadino europeo su dieci soffre di povertà energetica, una condizione che tocca tutti i Paesi UE, Italia compresa. Qual è la situazione e i possibili rimedi messi in atto a livello comunitario e nazionale

Di povertà energetica soffrono più di 34 milioni di cittadini dell’Unione Europea: il 9,3%, ovvero quasi un europeo su dieci è vittima di questo problema comune a tutti i Paesi UE. Proprio per mitigare il fenomeno, sempre crescente, la Commissione Europea ha pubblicato in autunno una serie di raccomandazioni sulle misure e sulle politiche che possono essere adottate dai paesi dell’UE per affrontare la fuel poverty. “Proteggere i cittadini vulnerabili e garantire che la transizione energetica dell’Europa sia equa e giusta è una pietra angolare del Green Deal europeo”, rammenta la stessa Commissione UE. In Italia circa 2,2 milioni di famiglie si ritrova in questa condizione, di cui soffre il 10% di bambini e ragazzi: secondo Save the Children circa 950mila minorenni vivono questa difficile situazione, con riflessi negativi sul loro benessere fisico e mentale e sulla loro crescita. Cosa si sta facendo per affrontarla e ridurla?

povertà energetica

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Cos’è la povertà energetica

La povertà energetica è una condizione che tocca chi è costretto a ridurre il proprio consumo energetico casalingo a un livello tale da avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere. Significa vivere al freddo o comunque in condizioni di estremo disagio. Nel 2022, ne ha sofferto il 9,3% degli europei, in aumento rispetto al 6,9% nel 2021.

L’Europa su questo sta lavorando da tempo per cercare di porre rimedio. Nel 2016 la Commissione UE ha lanciato l’iniziativa dell’Osservatorio sulla povertà energetica (EPOV) e l’anno successivo nel pillar europeo dei diritti sociali è stata inclusa l’energia come un servizio essenziale a cui tutti hanno diritto, prevedendo il diritto a un aiuto adeguato e alla protezione contro gli sfratti forzati.

Nel pacchetto “Fit for 55” la povertà energetica trova spazio ed è previsto a questo proposito un fondo sociale per il clima: si tratta di un fondo di 65 miliardi di euro per il periodo 2026-2032. Tale fondo intende fornire finanziamenti specifici agli Stati membri “per sostenere i cittadini europei più colpiti o a rischio di povertà energetica”, si legge nel testo.

Anziani al freddo in casa

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La povertà energetica in Italia

La definizione che ne dà il Ministero dello Sviluppo di povertà energetica è quella di

“difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o, in alternativa, un accesso ai servizi energetici che implica una distrazione di risorse, in termini di spesa o di reddito, superiore a un ‘valore normale’”.

Lo ricorda l’OIPE, l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, un network di ricercatori ed esperti attivo dal 2019 per studiare e monitorare il problema. Lo stesso ha fatto sapere che nel 2021 poco più di un quarto delle famiglie in povertà energetica contava almeno un minore in famiglia. Si tratta di circa 583 mila famiglie e di 950 mila minori (il 10% del totale) che risiedono in ambienti poco salubri, scarsamente riscaldati o raffrescati, oppure poco illuminati. Gli effetti sulla salute sono significativi: dall’aumento di problematiche respiratorie alla riduzione della qualità del tempo vissuto in casa. Le previsioni sono ancora peggiori: nel 2024 il fenomeno potrebbe coinvolgere il 12% delle famiglie italiane.

Anche l’Istat sulla povertà energetica ha svolto analisi dedicate. Nel Rapporto Annuale 2023 che delinea la situazione del Paese, si mette in evidenza la recente crisi energetica, che

“ha reso manifesta la vulnerabilità dell’Italia e delle famiglie economicamente svantaggiate alle variazioni dei prezzi energetici, costituendo così un importante test indiretto per valutare i possibili effetti della transizione ecologica”.

Gli incrementi abnormi del prezzo dell’energia ha visto l’Italia tra i paesi più colpiti dagli aumenti. Così si è arrivati a registrare nel 2022 una quota pari all’8,8% delle famiglie residenti in Italia che ha dichiarato di non aver potuto riscaldare adeguatamente la propria abitazione: una quota inferiore alla media Ue27 (9,3%), ma pur sempre alta.

Le misure per arginare il fenomeno

Posta questa situazione di povertà energetica, in Italia si sono previsti interventi per ridurla. Nel Piano nazionale italiano energia e clima (PNIEC) si illustrano alcune misure, la prima delle quali sono bonus sociali elettrico e gas naturale, rivolti alle famiglie in condizioni di disagio economico. Con analoga finalità contribuisce anche il sostegno al reddito.

Un altro contributo significativo sarà offerto dalle Comunità energetiche. Sulle CER punta molto l’Europa, prevedendo che entro il 2050 metà dell’energia sarà prodotta dalla popolazione europea, stima la Commissione UE. Non è solo un obiettivo per affrancarsi dalla dipendenza dal gas russo o dai combustibili fossili, ma è anche uno strumento a contrasto della energy poverty.

Povertà energetica

Foto di Clem Onojeghuo su Unsplash

Andrea Ballocchi

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