Consapevole della propria responsabilità nei confronti di collaboratori e partner commerciali, dell’ambiente e della società in cui opera, la catena di supermercati si impegna quotidianamente per dare il suo contributo in fatto di sostenibilità. Ce ne ha parlato la Responsabile Comunicazione e CSR di Lidl Italia
L’azienda tedesca Lidl è molto attenta ai temi legati all’ambiente: la sostenibilità fa parte della promessa di qualità che ogni giorno l’azienda fa ai propri clienti. Sono tante le iniziative che porta avanti per contrastare i problemi legati all’inquinamento, all’impiego di plastica negli imballaggi, allo spreco alimentare: sviluppa strategie che tutelano il clima, partendo dalla decarbonizzazione dei trasporti per una logistica sempre più green; utilizza plastiche riciclate per la gamma di prodotti a marchio LIDL. Promuove una sana alimentazione, attraverso la creazione di un assortimento di prodotti sempre più sostenibile, grazie anche a delle politiche di acquisto volte a mitigare gli impatti sociali e ambientali della catena di fornitura, criterio che utilizza anche per i prodotti Non Food a marchio proprio. Contrasta il problema dello spreco alimentare su più fronti, per esempio raccogliendo e ridistribuendo tonnellate di cibo che altrimenti andrebbe perduto. Il tutto coinvolgendo i dipendenti in modo da renderli partecipi e responsabili. Abbiamo avuto il piacere di parlarne con Alessia Bonifazi, Responsabile Comunicazione e CSR di Lidl Italia, che ci ha raccontato dell’impegno dell’azienda in fatto di sostenibilità.
La catena di supermercati Lidl è molto attenta ai temi legati all’ambiente. Ci parla del vostro approccio in termini di responsabilità sociale?
Come Azienda capillarmente diffusa in tutta Italia, siamo consapevoli del nostro ruolo nella società e desideriamo esserne parte attiva, con grande attenzione al territorio e alla comunità. Per questo collaboriamo con enti benefici e Onlus, realizzando insieme progetti sia a livello nazionale, sia a livello locale: per essere ancora più vicini alle persone con cui quotidianamente entriamo in contatto. Seguendo questo approccio supportiamo progetti e iniziative attraverso attività di collaborazione o donazione. Inoltre, realizziamo opere ad uso pubblico in occasione dell’apertura di nuovi punti vendita.
Degna di nota in tale ambito è la nostra recente partecipazione, nel ruolo di Food Donor al fianco di Banco Alimentare, a #NonCiFermaNessuno: un progetto che ha l’obiettivo di trasmettere fiducia e coraggio a una generazione alla ricerca di punti di riferimento per credere nei propri sogni e affrontare gli ostacoli della vita. Ideato e condotto da Luca Abete, lo storico inviato di Striscia la Notizia, l’iniziativa si è concretizzata in un tour di 10 delle principali università italiane dedicato alla crescita personale, alle azioni solidali e al rispetto per l’ambiente. Nell’anno del nostro 30° anniversario in Italia, abbiamo scelto infatti di contribuire con un gesto di ringraziamento e di riconoscenza nei confronti della comunità in cui operiamo, donando 30.000 pasti: un aiuto concreto destinato a migliaia di famiglie bisognose.
Uno dei vostri impegni in fatto di sostenibilità è quello di sviluppare strategie che tutelino il clima. In cosa consiste concretamente questa strategia?
In una strategia di salvaguardia ambientale e climatica, dobbiamo necessariamente considerare l’impatto generato dall’attività di rifornimento quotidiano dei nostri oltre 700 punti vendita. Per questo, uno dei nostri obiettivi a lungo termine è la decarbonizzazione dei trasporti, che intendiamo raggiungere nel 2030 attraverso una graduale conversione della nostra flotta logistica a mezzi alimentati con carburanti alternativi e dotati di tecnologie con ridotto impatto ambientale. Dopo l’introduzione di camion alimentati a LNG e biometano – quest’ultimo massima espressione di un modello che promuove la circolarità delle risorse – abbiamo messo su strada il nostro primo camion elettrico refrigerato ad azoto liquido. La refrigerazione ad azoto liquido, oltre a consentire la riduzione delle emissioni di gas serra ha un effetto positivo anche su quelle acustiche.
Uno dei grandi problemi della grande distribuzione è l’impiego di plastica per gli imballaggi ed i packaging. Cosa fate come azienda per ridurne l’impatto?
A livello di Gruppo abbiamo una chiara strategia denominata REset Plastic, che prevede obiettivi concreti: entro il 2025 intendiamo ridurre del 20% l’impiego di plastica nelle confezioni di prodotti a marchio proprio, oltre a utilizzare in media il 20% di materiale riciclato nelle confezioni in plastica a nostro marchio e a rendere riciclabile il 100% dei packaging dei nostri prodotti.
Tra le iniziative per limitare il nostro impatto sull’ambiente, promuoviamo anche un processo virtuoso sul territorio della Penisola, tramite uno smaltimento dei rifiuti attento all’ambiente in tutte le strutture di pertinenza e mettendo a disposizione per i clienti appositi contenitori per la raccolta differenziata. Inoltre, ampliamo costantemente la nostra offerta di prodotti realizzati con plastica riciclata, mi riferisco ad esempio collezione sportiva “Crivit Ocean Bound”. Una gamma che regala nuova vita ai rifiuti plastici raccolti da spiagge, isole o zone costiere utilizzandoli come principale componente per top, pantaloni e scarpe innovative e sostenibili, offerti ad un prezzo accessibile. Tutti gli articoli di questa linea sono certificati Global Recycled Standard (GRS) e Recycled Material Certification (RMC) Blue, certificazioni promosse rispettivamente dall’associazione internazionale Textile Exchange e dall’organizzazione PFI Fareast. La progressiva riduzione dell’impiego di plastica e l’incremento della sua riciclabilità costituiscono, quindi, per noi temi di indubbia priorità.
Un altro obiettivo molto importante dell’azienda è quello di promuovere una sana alimentazione. Ce ne può parlare?
Certamente. Ci impegniamo per lo sviluppo di un assortimento che sia sempre più responsabile e sostenibile attraverso filiere a ridotto impatto ambientale e sociale. La nostra offerta si compone per l’80% di prodotti a marchio proprio e questo ci offre la possibilità di sviluppare in stretta collaborazione con i nostri fornitori, prodotti “su misura” e certificati, frutto di un’attenta selezione delle materie prime e degli ingredienti, nel rispetto di elevati standard di sicurezza, qualità e sostenibilità che abbiamo definito in rigorose politiche di approvvigionamento.
In questo senso abbiamo già raggiunto importanti traguardi: dal 2018 tutto il nostro cacao è certificato e dal 2019 tutte le uova, sia quelle in guscio sia quelle utilizzate come ingrediente nei nostri prodotti a marchio, non provengono da allevamenti in gabbia. Inoltre, puntiamo ad incrementare il numero dei prodotti certificati Food e Non Food, avvalendoci di enti certificatori esterni, come ad esempio Fairtrade, MSC, Bio, Rainforest Alliance e altri ancora.
Nell’ambito del Non Food il Gruppo Lidl è stato il primo attore della GDO a pubblicare, nel gennaio 2017, l’elenco dei circa 650 siti produttivi dell’assortimento tessile e calzaturiero a marca propria. L’elenco contiene i nomi, gli indirizzi ed il Paese di origine di tutti i produttori indipendenti a cui Lidl commissiona la realizzazione dei prodotti in assortimento, così da offrire ai nostri clienti massima trasparenza e qualità.
Inoltre, la maggior parte dei nostri prodotti tessili sono certificati secondo OEKO-TEX Standard 100 (sistema di controllo indipendente che accerta l’assenza di eventuali sostanze nocive) e utilizziamo sempre più cotone biologico certificato GOTS.
Altro fronte, questa volta più legato alla promozione della sana alimentazione, sul quale ci stiamo impegnando è la riduzione, entro il 2025, del 20% il contenuto medio ponderato di zucchero e sale aggiunti nei prodotti a nostro marchio dell’assortimento continuativo. Attraverso questo impegno puntiamo a promuovere un’alimentazione consapevole, contribuendo alla prevenzione dell’insorgere di rischi legati ad una nutrizione non equilibrata, come ad esempio l’obesità, il diabete e problemi cardiovascolari. In particolare, nella volontà di diminuire lo zucchero aggiunto, grande attenzione è rivolta agli alimenti che vengono consumati volentieri dai bambini, come ad esempio biscotti, bevande alla frutta, yogurt, gelati.
Altro grande problema che vi siete posti è quello dello spreco alimentare. Ci può raccontare nello specifico quello che fate per contrastarlo?
Stiamo contribuendo attivamente, mediante un piano strutturato a livello nazionale, alla lotta contro lo spreco alimentare. Nel 2018 è nato, infatti, in collaborazione con la Rete Banco Alimentare, il programma di recupero “Oltre il carrello – Lidl contro lo spreco”, che prevede la donazione costante di prodotti alimentari non più vendibili secondo gli standard commerciali, ma ancora buoni e sicuri.
Dal pane all’ortofrutta fino agli articoli confezionati: le eccedenze dei nostri supermercati Lidl sono recuperate attraverso un piano di ritiro quasi giornaliero e destinate ad una rete di strutture caritative locali. Un impegno tangibile che ci ha permesso di rafforzare ulteriormente il nostro legame profondo con il territorio. Questi enti benefici offrono, infatti, un supporto quotidiano alle persone meno fortunate, attraverso la distribuzione di pasti e prodotti alimentari. Ad oggi, sono oltre 480 i punti vendita Lidl che prendono parte al progetto. Dall’avvio del programma sono state raccolte e donate oltre 26 mila tonnellate di prodotti equivalenti a più di 52 milioni di pasti.
I dipendenti possono diventare i primi ambasciatori di sostenibilità dell’azienda. Come li coinvolgete in tal senso?
Riteniamo le oltre 20.000 persone che lavorano in Lidl Italia una grande squadra determinante per il successo dell’Azienda, con la quale condividiamo traguardi e obiettivi. Considerando la sostenibilità un asset strategico di impresa e parte integrante della nostra visione aziendale, è per noi, quindi, una sfida continua rendere tutti i collaboratori consapevoli della strada che stiamo percorrendo in qualità di azienda responsabile.
Per spiegare quanto i collaboratori siano coinvolti nei temi di CSR aziendale partiamo dal fatto che le persone che lavorano in Azienda vivono la sostenibilità nella loro quotidianità. L’ambiente in cui operano i collaboratori è infatti espressione di un agire sostenibile da parte dell’azienda che si riflette sul loro percepito: dall’assortimento dei punti vendita, passando per la logistica, fino all’edilizia. Certamente questa direzione aziendale va anche spiegata, condivisa e anticipata. Riteniamo che i canali di comunicazione interna siano fondamentali per trasmettere a tutta la squadra di Lidl obiettivi raggiunti e traguardi futuri in questo ambito. Ciò che per noi è imprescindibile è una comunicazione tempestiva, trasparente e divulgativa.
Parallelamente è importante sottolineare che i collaboratori sono parte attiva nelle iniziative di CSR intraprese dall’Azienda. Prendo ad esempio il progetto sopracitato “Oltre il carrello – Lidl contro lo spreco” che comprende formazioni ad hoc per il personale coinvolto: incontri per sensibilizzare sul tema e illustrare le dinamiche operative del programma, oltre che per far conoscere i volontari che effettuano il ritiro. Un impegno tangibile da parte dell’Azienda e di tutti i collaboratori che rafforza ulteriormente il legame con il territorio. Questo è solo un esempio che testimonia come i collaboratori si siano dimostrati aperti ed interessati e di come sia fondamentale da parte nostra mettere le persone nella condizione di essere coinvolte.
La situazione contingente non è delle più confortanti sotto tanti punti di vista. C’è speranza per il futuro? Cosa fa la LIDL nel concreto per alimentare questa speranza?
L’economia attuale è caratterizzata da un clima di incertezza dovuto allo scenario internazionale. Dopo aver dovuto affrontare tutte le sfide e le conseguenze causate dalla pandemia, l’economia italiana viene ora di nuovo messa a dura prova a seguito del conflitto che ha portato con sé evidenti rincari delle materie prime alimentari e non alimentari, energetiche e legate al trasporto, con una conseguente spinta inflattiva che ha evidenti conseguenze anche sui consumi.
Il nostro impegno è quello di mantenere fede alla promessa di qualità e convenienza che ogni giorno facciamo al nostro cliente e, per cercare di arginare la spinta inflattiva, lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori e partner per ottimizzare i costi lungo tutta la supply chain senza perdere di vista i nostri obiettivi di sostenibilità.
Che cos’è l’innovazione sociale per lei? Ci può fare un esempio di vera innovazione?
Abbiamo diversi progetti in cantiere e uno in particolare di cui molto presto potrò parlarvi che rappresenta perfettamente un modello di innovazione sociale. Non appena sarà comunicabile sarete i primi a saperlo.
Paola Greco