Ad Amburgo l'ex bunker di Whilemburg utilizzato durante la seconda Guerra Mondiale dal Reich, ora fornisce energia pulita a 3000 persone del quartiere
Si chiama Wilhemsburg e fu costruito nel 1943 ad Amburgo dal III Reich di Hitler per dimostrare la forza del fronte interno tedesco. Un bunker alto oltre trenta metri con muri spessi 3 metri e soffitti 4, utilizzato solo durante la Seconda Guerra Mondiale per difendersi dagli attacchi degli Alleati e rimasto inutilizzato per decenni.
Ora, grazie ad un progetto costato 27 milioni di euro quasi tutti finanziati dall’Unione Europea e dopo tre anni di lavori, quell’enorme blocco di cemento dai piani collassati e dagli interni totalmente distrutti è stato riconvertito. Al suo interno, infatti, oggi si trovano un memoriale e una caffetteria – non a caso battezzata Vju – che offre ai clienti una vista unica su tutta la città.
Ma la grande particolarità del progetto è che la costruzione è diventata una vera e propria centrale di produzione di energia alternativa capace, a pieno regime, di generare 25000 megawatt di calore e 3000 megawatt di elettricità l’ora. Un “energy bunker” che attraverso una combinazione di 1600 metri quadrati di pannelli solari montati sulla facciata sud e 1100 metri quadri di pannelli fotovoltaici collocati sul tetto e insieme all’enorme cisterna d’acqua di quasi due milioni di metri cubi riscaldata a biogas – utilizzando anche l’energia di scarto fornita da una centrale situata nei pressi – genera calore e fornisce elettricità a 1000 case del quartiere Reiherstieg sparse su una superficie di 1,2 chilometri quadrati.
Una riconversione-modello di un edificio dismesso al centro di una politica di decentralizzazione della produzione di energia in grado di creare posti di lavoro e che consente di risparmiare al pianeta l’immissione di 6600 tonnellate di CO2 l’anno nell’atmosfera.