Wise Society : Gli scenari futuri della mobilità si discutono a Citytech-BUStech

Gli scenari futuri della mobilità si discutono a Citytech-BUStech

di Gabriella Bellucci
18 Settembre 2015

App e start up, trasporto pubblico locale, car sharing, riduzione di Co2 per rispondere alle sfide della mobilità

Trasporto in tutte le sue coniugazioni, ascolto delle esigenze dei cittadini, innovazione e soprattutto “coopetition”, neologismo che significa integrazione e collaborazione tra le aziende, sono le parole chiave di Citytech 2015, l’evento sulla mobilità organizzato quest’anno a Roma presso la Città dell’Altra Economia. Al centro del dibattito tra istituzioni, imprese del settore e studiosi, il modo di ripensare lo spostamento fisico per venire incontro ai bisogni di una società sempre più dinamica e di una domanda sempre più esigente.

Come gestire i disagi del traffico urbano, o potenziare la rete dei mezzi condivisi, del trasporto pubblico locale? Sono alcune delle domande su cui si cerca di dare risposte efficaci. Molte delle quali arrivano da app e start up che, attraverso il collegamento internet, disegnano uno scenario in continua evoluzione e in grado di risolvere a costi contenuti i bisogni immediati dei cittadini (si tratta di un mercato in crescita).

In questa direzione cercano di muoversi anche le amministrazioni locali, con l’individuazione di partner privati per migliorare i servizi di mobilità: sia per la vita quotidiana della comunità, sia in previsione di eventi straordinari come il Giubileo che si aprirà l’8 dicembre. E’ il caso dell’accordo siglato a Citytech tra Moovit, app leader del trasporto nel mondo che ha superato di recente i due milioni di utenti in Italia, e l’azienda di Servizi per la mobilità di Roma. L’accordo prevede l’impiego della app di Moovit per informare in tempo reale turisti e pellegrini su eventuali modifiche del servizio pubblico, deviazioni di corse e potenziamento delle linee.

Nel panorama dell’innovazione tecnologica, un riconoscimento speciale è stato assegnato alla società Brescia mobilità, vincitrice del concorso Best tech 2015 per il progetto Social customer care che si connette ad uno dei più diffusi mezzi di comunicazione su smartphone, WhatsApp, per veicolare e condividere tra gli utenti le informazioni sulle condizioni della mobilità.

Tra le novità emergenti nel settore, dove molte società sono già affermate e possono vantare lo sviluppo su fette di mercato sempre più vaste (Bla Bla Car Italia, per esempio) c’è GoGoBus, una app dedicata al bus sharing e ideata dal ventisettenne Alessandro Zocca per aggregare la domanda di trasporto in determinati centri di raduno. C’è un concerto interessante a Milano o a Palermo? Da qualunque parte d’Italia è possibile iscriversi sulla app per condividere la spesa di un autobus: fino a 25-30 persone il costo è fisso, oltre questa quota, entro a un massimo di una cinquantina di utenti, la cifra diminuisce. «Siamo partiti nel maggio 2015 – spiega Zocca – e in pochi mesi siamo arrivati ad un incremento di utenti del 120%. Ma il nostro obiettivo è allargarci in Europa». Anche iniziative di questo genere contribuiscono a sviluppare una mobilità sostenibile che, ha ricordato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, «è un tema che richiede una strategia nazionale perché abbiamo assunto l’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 di almeno il 40%».

Innovazione e sostenibilità sono gli obiettivi che anche le aziende del trasporto pubblico si pongono, con risultati non sempre all’altezza della situazione. La mancanza di risorse è la nota dolente che ricorre tra diversi amministratori locali che si trovano a scontare la mancanza di coordinamento a livello centrale. Tra i tagli statali e quelli regionali sono i Comuni che spesso restano inermi di fronte alle esigenze dei cittadini.

Anche di queste tematiche si occupa lo studio contenuto nel “Libro Bianco – Mobility to People”, promosso da Elis Corporate School (l’ente che consorzia numerose aziende del settore) e presentato a Citytech. L’obiettivo è delineare i nuovi scenari della mobilità, partendo dall’analisi del contesto reale per dare risposte alle esigenze multiple dei clienti, delle imprese, del business. L’ascolto della domanda è il punto di partenza per orientare lo sviluppo e la ricerca. «La mobilità è una libertà essenziale», spiega il professor Lanfranco Senn, Full professor of Regional economics dell’Università Bocconi, ed è quindi “un diritto”. L’idea del carsharing, per esempio, nasce proprio dall’intuizione di un’esigenza pratica dei cittadini, alla quale è stato dato un valore anche ambientale ed economico. Chi utilizza i mezzi di trasporto, inoltre, è attento all’efficienza più che al mezzo in sé, ed è per questo che le imprese e le istituzioni che si occupano di mobilità devono collaborare, anziché soltanto competere, per soddisfare la domanda. E’ da qui che nasce il termine “coopetition”, in cui le specificità dell’offerta si integrano in modo creativo per intercettare le nuove frontiere del mercato. Auto, treno, aereo non possono più essere soluzioni di trasporto esclusive nel Terzo Millennio.

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