Wise Society : Le piante infestanti comunicano con le loro “vittime”

Le piante infestanti comunicano con le loro “vittime”

di Mariella Caruso
19 Agosto 2014

Gli scienziati del Virginia Tech hanno scoperto un passaggio di informazioni genetiche utili all'assoggettamento della specie ospite

Le piante comunicano tra di loro? Si tratta di una delle domande che sempre più spesso si fanno i biologi e sono tante le ricerche che cercano di dimostrare che questo tipo di comunicazione esiste. Al Virginia Tech, per esempio, non hanno più dubbi. Gli studi di un gruppo di ricercatori guidati dal professor Jim Westwood del dipartimento di Patologia vegetale, fisiologia, e scienze sementifere della facoltà di Agraria e Scienza della vita dell’ateneo della Virginia i cui risultati sono stati pubblicati su Science lo scorso 15 agosto, hanno dimostrato che le piante infestanti instaurano con le loro “vittime” vegetali una comunicazione per assoggettarle.

Quella osservata dal gruppo di ricerca del Virgina Tech è una “comunicazione molecolare” che mira da parte delle piante parassite e infestanti a manipolare lo sviluppo della pianta ospite. Al centro dello studio ci sono state piante come il pomodoro e l’arabidopsis, comunemente detta arabetta, e la cuscuta, una pianta parassitaria che si avvolge alla pianta ospite per inserire nel suo fusto delle appendici (austori, ndr) che ne succhiano la linfa.

Secondo la ricerca, oltre a succhiarne la linfa, attraverso gli austori si verifica tra le due specie di piante un passaggio di informazioni genetiche che, dal dna della Cuscuna, attraverso un passaggio di rna messaggero, si trasferiscono a quella della pianta infetta allo scopo di ridurre le difese di quest’ultima.

 

«La scoperta di questa nuova forma di comunicazione inter-organismo dimostra che tra la comunicazione tra gli organismi vegetali è molto più profonda di quanto si potesse credere e questo rna messaggero potrebbe essere il tallone d’Achille per i parassiti», ha detto Westwood  presentando la ricerca del sito del Virginia Tech. «Questo è tutto davvero emozionante perché ci sono così tanti potenziali implicazioni che circondano queste nuove informazioni», spiega Westwood. «La prossima domanda alla quale dobbiamo rispondere è: “Che cosa sono esattamente raccontando l’un l’altro?”».

Un altro obiettivo dei ricercatori è scoprire se esistono simili forme di comunicazioni tra organismi parassitari come funghi e batteri e i loro ospiti. «Oltre a fare luce sulla comunicazione tra ospite e parassita – ha spiegato Julie Scholes, biologa dell’Università di Sheffield – ci potrebbero essere implicazioni interessanti per contrastare le piante infestanti basate sull’interruzione delle informazioni genetiche che il parassita usa per “riprogrammare” l’ospite». Questo potrebbe essere utile per «trovare nuove strategie – conclude Scholes – per combattere le erbacce che devastano le colture alimentari in alcune delle zone più povere del mondo».

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