È partito il furgoncino del Worn Wear Tour europeo dell'azienda americana con l'obiettivo di dare una seconda vita agli indumenti invernali
«Perché sprecarlo se puoi riutizzarlo?». È il claim della campagna Worn Wear di Patagonia, azienda fondata nel 1973 dall’alpinista Yvon Chouinard. È così che da sei anni l’azienda americana, sempre in prima fila per la salvaguardia dell’ambiente, invita a prendersi cura dei propri capi, aggiustandoli se possibile invece di gettarli via, per fare in modo che durino il più a lungo possibile. Parte integrante della campagna è il Worn Wear Tour che, partito dagli Stati Uniti, ha allargato il raggio d’azione anche al Giappone e all’Europa. Partito dall’outdoor, per il secondo anno consecutivo il Worn Wear Tour ha anche una leg nelle località sciistiche europee. Protagonista dell’iniziativa è un furgoncino attrezzato che funge da sartoria viaggiante presso il quale chiunque può portare il proprio abbigliamento – non solo sportivo – per rimetterlo in sesto facendo sostituire cerniere, bottoni o ricucire strappi.
«Da quest’anno – spiegano con orgoglio dall’ufficio comunicazione italiano di Patagonia – è possibile far sistemare anche l’abbigliamento tecnico in gore-tex, tessuto per la cui riparazione è necessaria una preparazione specifica». E per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco o sospetto di strumentalizzazione, da Patagonia chiariscono che «nei furgoncini non sono allestiti shop di sorta, le riparazioni sono completamente gratuite e possono essere effettuate su capi di qualsiasi marca. E quando il capo non è più riparabile il personale dà consigli per un utilizzo secondario o per il corretto smaltimento».
Secondo Patagonia la «riparazione è un atto radicale». «Riparare l’attrezzatura e utilizzarla per molte stagioni riduce l’impatto ambientale complessivo, il che è positivo per il portafogli e ancora di più per il pianeta», si legge infatti nel comunicato dell’azienda che elenca anche tutti i vantaggi della riparazione. Tra questi ultimi c’è anche la riduzione delle emissioni di CO2, dei rifiuti e dell’acqua necessari per realizzare un nuovo capo di abbigliamento. Secondo le stime fatte da Patagonia «indossare un indumento per nove mesi in più riduce il consumo di carbonio, di rifiuti e di acqua del 20-30%». Il tour, partito lo scorso 24 gennaio da Innsbruck, toccherà anche tre località italiane: Brunico il 19 e il 20 marzo; Bormio il 23 e 24 aprile nell’ambito del Bormio Freeride e Alagna Valsesia, nella prima metà di marzo.
In occasione della prima tappa del tour è stato presentato il cortometraggio Close to Home. Nel breve filmato di 8’, che tutti possono vedere registrandosi alla newsletter di Patagonia, Nicholas Wolken, snowboarder che è ambassador di Patagonia, racconta la natura intorno al luogo in cui è nato attraverso un lavoro che ha avuto bisogno di due stagioni di preparazione e si è sviluppato attraverso un viaggio in treno iniziato dalla cittadina delle Alpi Svizzere in cui è cresciuto. «È un modo – concludono da Patagonia che ha partecipato alla produzione del cortometraggio – per sensibilizzare gli amanti degli spazi all’aria aperta a vivere la natura in tutti i luoghi, partendo da quelli più vicini».