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Muhammad Yunus: laboratori creativi per un business sociale

di Di Anna Maria Catano
11 Febbraio 2010

Muhammad Yunus è l'ideatore del rivoluzionario concetto di microcredito: un sistema di piccoli prestiti senza garanzie. Fino a oggi la banca ha erogato denaro (anche solo piccole cifre, da due a dieci dollari) a più di 2 milioni di persone, il 94 per cento delle quali donne. Dovrebbe partire da Milano verso l'Europa

Muhammad Yunus, premio Nobel per la PaceMuhammad Yunus, premio Nobel per la Pace, ha fondato nel 1976 in Bangladesh la Grameen Bank, una banca rurale (grameen in bengalese significa contadino) che concede prestiti ai poverissimi, cioè a tutti coloro che altrimenti sarebbero esclusi dal sistema di credito tradizionale. Yunus è l’ideatore del rivoluzionario concetto di microcredito: un sistema di piccoli prestiti senza garanzie. Fino a oggi la banca ha erogato denaro (anche solo piccole cifre, da due a dieci dollari) a più di 2 milioni di persone, il 94 per cento delle quali donne.  Grameen ha attualmente 1048 filiali ed è presente  in 35 mila villaggi e in diverse città nel mondo, tra cui New York.  L’istituto inoltre non solo presta denaro ai poveri ma è posseduto dai suoi fruitori che nel tempo sono diventati azionisti della banca. Grameen bank è oggi un modello anche per la Banca Mondiale. Perché proprio grazie al microcredito l’economia di paesi come il Bangladesh ha potuto risollevarsi. “La povertà” secondo il Premio Nobel bengalese “dovrebbe essere ormai un oggetto da museo”.

Come nasce l’idea del microcredito?

Quello che ho fatto è stato molto semplice. Ho osservato il comportamento delle banche convenzionali e mi sono detto, bene, ora facciamo tutto il contrario. Se le banche convenzionali facevano venire nelle loro sedi i clienti, noi andavamo da loro. Se individuavano la clientela nei più ricchi noi la individuavamo nei più poveri. Se il loro scopo era quello di fare sempre più soldi, il nostro era quello di rispondere ai bisogni dei nostri clienti, e infine, se le banche convenzionali erano proprietà di piccoli gruppi di finanzieri ricchissimi, le nostre sarebbero appartenute ai poveri.”

Una meravigliosa utopia che Lei è riuscito a trasformare in realtà. Ma il clima che si respira in questo momento a livello internazionale e negli incontri dei massimi vertici mondiali non è dei migliori…

Sono appena tornato da Davos (ndr World Economic Forum) dove si respira un clima di sfiducia proprio per la mancanza di iniziative e risorse capaci di affrontare i problemi sociali. Purtroppo la crisi economica e finanziaria ha aumentato questi problemi sia da un punto di vista economico che sociale. Ad Ovest del mondo io ho offerto la mia soluzione dicendo che il problema della povertà in generale così come quello della fame e della crisi economica risiede nel fatto che vi siano dei difetti strutturali nell’economia del nostro pianeta. Il nostro sistema economico è centrato sul denaro, come se nella vita ci fossero solo i soldi , cosa che io non ritengo giusta. Noi siamo esseri umani, c’è l’egoismo ma c’è anche la generosità. Ed è su questo che dobbiamo cercare di focalizzare il nostro sistema economico.

Non a caso lei è soprannominato il banchiere dei poveri..

Alle società che puntano al profitto dobbiamo contrapporre le imprese che abbiamo scopi sociali, quelle che io ho creato in Bangladesh e che voglio che vengono dirottate ed esportate anche in altre parti del mondo.

Per questo motivo lei è qui a Milano?

Milano è la prima tappa di un tour europeo organizzato dai “Grameen Creative Lab“. Si tratta di laboratori nati con l’intento di sradicare la povertà nel mondo attraverso lo sviluppo del Social Business. La città di Milano sarà punto di riferimento per tutti i paesi del Mediterraneo ma anche per l’Europa dell’Est. Il sindaco Moratti mi ha dato il suo appoggio per la creazione di un centro dedicato alle imprese sociali. Con questo supporto abbiamo già firmato un accordo con Unicredit Banca per la creazione di una linea di microcredito con la collaborazione dell’Università di Bologna. Expo 2015 sarà un momento importante e grazie alla cooperazione della città di Milano cercheremo di focalizzare i nostri progetti di social business.

Il social business è un concetto diverso da quello di microcredito…

Il concetto del social business è un concetto molto generale e può essere espresso in una varietà di modi. Il social business è generato non per creare profitti ma per creare occupazione, per risolvere il problema della disoccupazione. Anche il microcredito parte da un’idea di questo tipo, vuole fornire credito ai giovani e ai poveri in modo che questi si possano creare una loro attività e vivere in maniera indipendente e al di fuori della povertà. Progetti di questo tipo possono valere anche per l’energia, gli alloggi, l’ambiente, le fonti rinnovabili, l’agricoltura. Oppure per esempio nel riuscire a guarire le persone malate o i tossicodipendenti. Milano è una città creativa ed è perfetta come hub perché i social business richiedono molta creatività senza dover avere i ritorni e i profitti di chi pensa di guidare il mondo.

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