Tra Luce e Natura. Titolo della terza edizione della manifestazione dedicata all'eccellenza per vivere intensamente gli spazi verdi. Suggestioni di luci e creazioni aritistiche per un giardinaggio evoluto
Orticolario, dal 30 settembre al 2 ottobre, presso la Villa Erba di Cernobbio, si rivolge a chi è appassionato di verde e di giardinaggio, ma, soprattutto a chi ricerca il bello. Proprio per questo, ampio spazio è dato all’artigianato artistico, suggerendo ai visitatori nuovi e originali modi di vivere e arredare il proprio spazio verde.
Novità di questa edizione, di sicuro effetto e suggestione, sono le “Oasi Oniriche” di Giacomo Sparasci e Anna Maria Miglietta de “Il Guardiano delle Acque”, dislocate nel parco e nel Laghetto delle Carpe retrostante il Padiglione Centrale di Villa Erba. Si tratta di arredi installati in armoniosa composizione, tale da catturare la nostra curiosità e farci vivere il giardino come un’oasi emotiva e meditativa, riappropriandoci del nostro tempo. Elementi realizzati in acciaio cor-ten, dai titoli fantasticamente evocativi: “Ninfe”, “Mete”, “Gocce di luce dalla Via Lattea”, “Lanterna Errante”, “Meteorite”, “La capanna di Tamannoe”, “I segreti del lago”.
È invece dell’artista comasco Mimmo Totaro, curatore con Nazzarena Bertolaso della mostra Miniartextil giunta alla sua 21esima edizione, l’installazione site-specific “Wanda”, così chiamata in omaggio a un tipo di orchidea: una grande gabbia di metallo (3 metri di lunghezza, 3 di altezza e 50 cm di profondità), all’interno della quale fili di ferro e di cotone disegnano la sagoma di un’orchidea.
Si ispira alla natura, creando vasi, sculture e installazioni, Luca Mandaglio di Como Raku, laboratorio di ceramica contemporanea e raku. A Orticolario presenta i vasi “albero”, alla ricerca di una possibile armonia tra la mano dell’uomo e il paesaggio naturale: la morbida forma dei vasi evoca il tronco di alberi in ascesa, e i giochi di colore sono leggeri e fluidi come l’acqua che li percorre. L’installazione è da vivere con tutti i sensi.
Ci sono poi gli artisti artigiani che fanno capo alla Serra Lorenzini di Milano, che utilizzano materiali diversi guidati da un’unica passione: quella per il recupero di materiali e di antiche lavorazioni. Creatività e abilità tecnica sono il loro valore aggiunto, ed espongono opere dalla molteplicità di stili e lavorazioni, frutto di ricerca e dedizione al lavoro manuale. Franco Corso lavora assemblando il ferro con materiali di risulta ed eterogenei oggetti dismessi: con questa tecnica ha creato i tavoli, le cornici, i candelieri, le piccole sculture, e le wind bells che porta a Orticolario, ricchi di spunti cromatici e forme curiose. Luisa Scarpini, artigiana milanese e docente di moda, da più di dieci anni realizza eleganti capi di abbigliamento ed insoliti oggetti per la casa, come tappeti, cuscini, piante: pezzi unici che produce a mano recuperando tecniche antiche e lavorazioni inusuali del feltro. Il suo percorso creativo spazia tra superfici che rimandano ora ad una carta leggera, ora ad una ceramica o ad una corteccia, in suggestivo contrasto con la morbidezza del materiale. Enrico Perroni e Renata Uboldi, noti per essere stati apprezzati disegnatori per tessuti, espongono dipinti a tecnica mista di erbari, galli e maschere a soggetto naturalistico. Elena Barbaro crea installazioni in cui la luce artificiale diventa spunto per l’assemblaggio ordinato di vetri, catenelle e legni. Materiali di derivazione industriale, con l’aggiunta di resine colorate, vengono trasformati da Pietro Lorenzini in complementi d’arredo e vasi per piante. Marina Lelli si dedica alla tecnica della scagliola, la lavorazione artigianale del gesso, con l’aggiunta di colori, con cui dà forma a cornici, scatole e tavolini. Giorgio Mariani porta la scultura oltre i confini classici della sua espressione, progettando e realizzando pezzi unici di arredo, in legno, metallo e marmo. Infine, nello spazio di Orticolario, in Ala Lario, Bruno Tondini, scultore del legno a Castelmur, in val Bregaglia, espone un Gallo Cedrone e un Gufo, ambedue realizzati in legno di rovere.
Nei giorni di sabato e domenica è attivo un battello gratuito che fa spola tra Paizza Cavour a Como e il pontile di Villa Erba. Un modo ancora più verde per partecipare alla manifestazione.