Un resort a soli trenta metri dal mare rischia di distruggere l'habitat naturale del carapace sulle spiaggie di Galata in Calabria
A Galati, la città delle tartarughe in provincia di Reggio Calabria, all’interno dell’area più importante d’Italia per il numero delle nidificazioni, cemento, pale e inerti avanzano senza che nessuno li fermi. Secondo Legambiente, il 70% delle nidificazioni di tutta Italia avviene in questa zona. In quella stessa area, nel 2006, grazie al progetto Tartanet, è nato il Centro per il soccorso e il recupero delle tartarughe marine, motivato proprio dalla massiccia presenza di questi animali.
Ora, a soli trenta metri dal mare, un ventina di villette sono già in piedi, quasi ultimate. Il progetto della società costruttrice che si chiama La Rosa dei Venti prevede anche un centro commerciale, un albergo club house, impianti sportivi, piscine, campi da golf a 18 buche nel territorio a maggior rischio desertificazione della provincia reggina. Il tutto per un’estensione di 11.42 ettari. Il risultato, dice Legambiente, è che «il sito italiano preferito dalle tartarughe caretta caretta è a rischio. Brancaleone si sta trasformando da paese delle tartarughe in paradiso sacrificato sugli altari del cemento.» Sono tanti gli elementi che mettono a rischio la nidificazione: tra questi anche l’illuminazione, i rumori, la pulizia della spiaggia con mezzi meccanici.
E’ per questo che Goletta Verde ha assegnato una Bandiera Nera, poco ambito riconoscimento ai nemici del mare, «a chi ha la responsabilità di aver danneggiato diverse centinaia di metri quadrati di ecosistema dunale nella più importante area italiana di nidificazione per la tartaruga marina»: destinatari l’amministratore della RDV srl, l’amministrazione comunale di Brancaleone, il Dirigente del Settore Pianificazione Territoriale della Provincia di Reggio Calabria e il Dirigente della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio.