La multiutility milanese ha presentato il bilancio di sostenibilità 2016 che riassume con fatti e numeri i risultati ottenuti in campo ambientale, economico e sopratutto sociale
Oltre 500 nuove assunzioni, 99,6% dei rifiuti recuperati come materia o energia, oltre mezzo miliardo di euro il valore della ricchezza distribuita sul territorio nel 2016: sono alcuni dei numeri del primo Bilancio di sostenibilità di a2a presentato a Milano. Un documento che, elaborato in base alle stesse linee guida internazionali adottate nella redazione del Bilancio di Sostenibilità di Gruppo, riassume, con fatti e numeri, gli impegni e i risultati ottenuti da A2A nel 2016, in campo ambientale, economico e sociale, riferiti a Milano e provincia.
Numeri snocciolati dal presidente Giovanni Valotti e dall’Amministratore delegato Valerio Camerano durante la presentazione alla Fondazione Feltrinelli che parlano di responsabilità economica e di sostenibilità ambientale (Milano al pari di Vienna è la metropoli europea più virtuosa in termini di raccolta differenziata dei rifiuti con il 52,4 per cento). Ma che passano anche dalla cultura (sono stati infatti 2,7 milioni di euro i fondi destinati a finanziare iniziative sociali e culturali come per esempio il restauro della Sala delle Asse, con il monocromo di Leonardo, presso il Castello Sforzesco di Milano), dalla società (nel 2016 è nato il Banco dell’Energia, inizitiva volta a supportare persone e famiglie che si trovano in una temporanea situazione di vulnerabilità economica e sociale), dall’illuminazione pubblica (136mila i nuovi punti luce cittadini), dalla smart mobility (nuove colonnine di ricarica e lo sviluppo di una flotta aziendale di 100 auto elettriche), dalla smart city (sono stati fatti investimenti per portare il teleriscaldamento in tutte le zone della città ed è in fase di realizzazione una app per monitorare lo stato di avanzamento dei cantieri stradali delle reti elettriche e gas).
Quest’ultima nata come altre proposte durante il Forum di ascolto dello scorso gennaio che ha visto coinvolti i cittadini e le associazioni in un rapporto basato su uno scambio continuo con le comunità locali per creare uno scambio con il territorio e un circolo virtuoso tra azienda e società civile. Da questa giornata di incontri sono nate 9 idee e sono state raccolte 42 proposte di iniziative e soluzioni per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini come per esempio un piano pluriennale per riorganizzare e potenziare l’illuminazione in parchi e giardini delle periferie, o per esempio nell’ambito del decoro urbano un programma di sensibilizzazione dei cittadini sulle deiezioni canine con la distribuzione di sacchetti in apposite colonnine posizionate nelle aree cani con un pensiero anche alla riduzione dello spreco alimentare grazie ad una serie di azioni di Amsa per favorire la diffusione di buone pratiche per la lotta allo spreco alimentare.
Un impegno che rientra nelle strategie e nelle politiche per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite del 2030, declinata mediante un Piano di Sostenibilità al 2020 fondato sui pilastri della decarbonizzazione, dell’economia circolare, dell’innovazione sociale e tecnologica (e che si compone di differenti indicatori che permettono semestralmente di misurare lo stato di avanzamento dell’azione mediante un piano di monitoraggio) e confermato anche dal gradimento dei cittadini per il lavoro della multiutility: «Il 92,5% dei cittadini serviti agli sportelli si sono dichiarati soddisfatti per l’energia, il 94% di loro invece per il servizio di raccolta dell’Amsa e il 98,85 per cento per il pronto intervento gas», ha spiegato Giovanni Valotti. Che ha poi aggiunto: «La sostenibilità per noi può essere perseguita solo creando una cultura della sostenibilità sia all’interno inserendo degli obiettivi sulle performance aziendali che all’esterno coinvolgendo i cittadini affinchè diventino anche loro protagonisti di questo cambiamento. La sostenibilità è un valore guida e una svolta strategica che abbiamo impresso all’azienda a partire dal 2014. Un criterio sulla base del quale noi valutiamo tutti i nostri investimenti e soppesiamo tutte le nostre decisioni. Tutta la dirigenza e il cda hanno condiviso e sostenuto questa linea convinti che sia un dovere di un’impresa ben gestita non solo produrre valore sostenibile ma redistribuirlo al maggior numero di persone nel breve e nel lungo periodo».
Allegato: Bilancio di Sostenibilità – Milano 2016