Papa Benedetto XVI ha autorizzato la beatificazione del sacerdote assassinato dai boss mafiosi il 15 settembre del 1993 nel suo quartiere Brancaccio. La motivazione: ucciso “in odio alla fede”
Era un sacerdote, un uomo comune, un siciliano che credeva nella sua terra e nell’uomo. È stato un martire di Cosa Nostra. E sarà beato: così ha deciso Papa Benedetto XVI autorizzando la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto relativo al martirio di Puglisi perchè ucciso “in odio alla fede”. Il sacerdote fu infatti assassinato sotto casa il 15 settembre del 1993 nel giorno del suo compleanno: un’esecuzione ordinata dai boss della mafia e avvenuta davanti alla parrocchia di San Gaetano, retta dal sacerdote, nel quartiere Brancaccio di Palermo.
Lui se l’aspettava. Sapeva che i fratelli Graviano prima o poi gli avrebbero fatto pagare una vita senza clamori e senza vacanze, tutta dedicata all’educazione delle coscienze e alla difesa della legalità. Nessun miracolo dietro la sua prossima beatificazione ma l’impegno quotidiano di un uomo che ha saputo guardare in faccia Cosa Nostra senza averne paura, lavorando alla luce del sole.