Resistance, resistenza. Una parola che sintetizza gli sforzi sovrumani che il popolo africano fa ogni giorno per contrastare la profonda povertà aggravata dai danni del riscaldamento globale. Una parola che si trova sul Calendario Amani 2022, la ong con sede a Milano che dal 1995 istituisce e sostiene case di accoglienza, centri educativi, scolastici e professionali in Kenya, Zambia e Sudan. Per la sua 25esima edizione è stato scelto il lavoro del fotografo inglese Peter Caton che da 20 anni gira il mondo per raccontare le conseguenze dei cambiamenti climatici.
Chi è Peter Caton, il fotografo che racconta la crisi climatica
Con al collo la sua Hasselblad H5D 50c digitale per oltre due decenni, Caton ha viaggiato attraverso diversi Paesi immortalando i grandi disastri naturali e le conseguenze sulle vite dei più fragili. Dalle siccità alle inondazioni, dai cicloni ai campi profughi, i suoi reportage sono delle testimonianze importanti di cosa sta accadendo nel posti più poveri del mondo. Ed è nel 2020 che Caton, non potendo rientrare a casa in Inghilterra per il lockdown, ha iniziato a raccontare le inondazioni in Sud Sudan che hanno lasciato centinaia di migliaia di persone senza casa né cibo.
Le conseguenze della crisi climatica in Africa
Questo Paese africano è il più giovane del mondo ma anche il più povero, con un reddito medio giornaliero di 1,90 dollari. E proprio qui si sono scagliate le conseguenze peggiori del riscaldamento globale.
“Qui le inondazioni hanno interessato 1,6 milioni di persone e 6,4 milioni patiscono la mancanza di sicurezza alimentare. In Madagascar, invece, non piove da cinque delle ultime sei stagioni delle piogge e in Kenya, nel 2021, il governo di Nairobi ha dichiarato lo stato d’emergenza, causato dalla siccità che ha messo a rischio la sicurezza alimentare di oltre due milioni tra keniani e rifugiati presenti nel Paese”, spiega Tommaso Perrone, giornalista e direttore di LifeGate.
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I dati raccolti dall’ultimo rapporto dell’OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) sono chiari: i 54 Paesi africani sono responsabili di meno del 4 per cento delle emissioni globali di gas serra, ma subiscono più di tutti le conseguenze del cambiamento climatico dell’intero pianeta. In Africa, infatti, 1,3 miliardi di persone sono in una situazione “estremamente vulnerabile” e l’intero continente si sta riscaldando a un ritmo più veloce della media globale.
Come acquistare il calendario Resistance e fare qualcosa
Il Calendario Amani, alla sua 25esima edizione, con i testi di Tommaso Perrone, direttore di LifeGate si può acquistare online, insieme agli altri prodotti della Bottega di Amani. Il ricavato servirà per sostenere i centri in Kenya e Zambia.
Elisabetta Pina