L'appuntamento per i tifosi del vecchio continente esordisce oggi in una nazione che guarda alla sostenibilità ambientale
Euro 2012, noto anche come Polonia-Ucraina, comincia oggi a Varsavia ed è l’evento calcistico dell’anno.
Ma uno dei due Paesi ospiti, la Polonia, che in questi giorni è al centro delle cronache sportive per il campionato UEFA, è vittima di una cronica carenza energetica. La premessa, doverosa, è che si tratta di una situazione cronica, appunto, attribuibile al tasso di crescita fatto registrare nel 2011, pari al 4,3%. Quindi nulla che possa compromettere l’evento in partenza.
Però la mancanza di elettricità è uno status costante nel Paese. E preoccupa non poco il governo di Varsavia. Che negli ultimi anni si sta trovando nella condizione di abbandonare progressivamente l’utilizzo di alcune vecchie centrali a carbone, per via della stringente normativa europea sull’ambiente. E si sta aprendo invece all’ingresso dei giganti dell’energia, tra cui GDF-Suez e Alstom, per la costruzione di impianti sostenibili.
Come quello che sorgerà a Polianec, nel sud-est della nazione, e che sarà la più imponente centrale a biomassa del mondo.
Forse questa sarà allora la vittoria più schiacciante.