Wise Society : Le chiavi del successo di un’azienda tutta made in Italy

Le chiavi del successo di un’azienda tutta made in Italy

di Vincenzo Petraglia
9 Febbraio 2012

Icona del design italiano nel mondo, l'azienda ha un catalogo di tremila oggetti firmati da oltre 500 progettisti. La sua storia è raccontata nel Museo Alessi, curato da Alessandro Mendini, aperto dal 1998

In ottant’anni di storia (venne, infatti, fondata da Giovanni Alessi, un abile tornitore di metalli, ultimo di una lunga generazione di artigiani, nel 1921 a Omegna, paese sul lago d’Orta nelle Prealpi novaresi) la Alessi è diventata di diritto icona del design italiano nel mondo. Fulcro di questo successo l’aver saputo investire, mescolando da sempre il mondo dell’arte e quello dell’industria, sui nuovi talenti provenienti da ogni angolo del Pianeta.

In otto decenni di vita l’azienda piemontese ha, infatti, messo a punto un catalogo di oggetti di una tale ricchezza e complessità che probabilmente non ha eguali nella storia del design italiano: oltre tremila articoli progettati da più di 500 designer. Un vero laboratorio della creatività che continua a sviluppare incessantemente nuovi progetti e sperimentare un range ampissimo di materiali: metalli, plastiche, legno, cristallo, porcellana e così via. Tra gli autori che hanno proficuamente collaborato con Alessi spiccano Ettore Sottsass, Richard Sapper, Achille Castiglioni, Alessandro Mendini, Aldo Rossi, Michael Graves, Massimo Morozzi, Philippe Starck, Stefano Giovannoni, Guido Venturini, Enzo Mari, Jasper Morrison, Marc Newson, Ron Arad, i Fratelli Campana, David Chipperfield, Ronan & Erwan Bouroullec, Mario Trimarchi, Marcel Wanders e molti altri. Nel 1998 l’azienda ha inaugurato il Museo Alessi, progettato da Alessandro Mendini e affidato alla curatrice Francesca Appiani, che ripercorre, attraverso gli innumerevoli oggetti esposti, la storia e la filosofia aziendale.

La Alessi SpA (www.alessi.com) occupa oggi circa 500 persone e la produzione del core business (cioè gli oggetti prodotti mediante stampaggio a freddo dei metalli) viene tuttora realizzata nello stabilimento di Crusinallo di Omegna con circa 7.500 pezzi prodotti al giorno. L’esportazione, che rappresenta i due terzi del fatturato, avviene in circa sessanta Paesi. Nonostante ciò l’azienda, pur avvalendosi delle macchine e dell’alta tecnologia industriale, ha voluto preservare il valore aggiunto rappresentato dal lavoro artigianale, che svolge ancora un ruolo fondamentale all’interno del processo produttivo.

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