Negli USA è in crescita costante, da noi stenta un po’, ma qualcosa si muove. Si tratta del bookcrossing, lo scambio culturale sostenibile che prevede il passaggio gratuito, di mano in mano, di testi e volumi. Negli States è una moda ormai tanto diffusa che sono state costruite delle mini librerie apposite, a forma di cassetta per le lettere, dove chi lascia e chi prende ha un punto d’incontro fisso.
In Italia siamo ancora indietro, non si può certo dire che sia un fenomeno di massa. Però i fans del booksharing o bookcrossing, come lo si vuole chiamare, non demordono e procedono con un “lavorìo” sottobanco, scambiandosi libri sui mezzi pubblici, lasciandoli nelle cabine telefoniche, incrociandosi alle fiere della sostenibilità piuttosto che nei mercatini.
L’idea che sta dietro è davvero carina. Cultura sostenibile, anzi sostenibilissima. A costo zero. Che volere di più?