Wise Society : I 7 cibi più colpiti dal cambiamento climatico

I 7 cibi più colpiti dal cambiamento climatico

di Andrea Ballocchi
9 Gennaio 2025

Gli effetti conseguenti alla crisi climatica in atto rischiano di avere un impatto sensibile sulla produzione alimentare. Alimenti di origine vegetale, ma non solo, sono infatti molto suscettibili ai cambiamenti. Ecco alcuni dei cibi che potrebbero subire serie conseguenze

La crisi climatica ha un impatto pesante sul cibo. Secondo il sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’aumento dei gas effetto serra causato dall’uomo ha aumentato la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi. Le ondate di calore da record sulla terraferma e negli oceani, le piogge e le inondazioni, le gravi alluvioni, la siccità, gli incendi stanno diventando sempre intensi e frequenti. Ci sono specie vegetali che soffrono maggiormente questi effetti, che nel mondo si stanno moltiplicando con pesanti ripercussioni sulla reperibilità di alcune categorie di cibi. Ciò rappresenta un problema di dimensioni crescenti se si pensa che, come stima la FAO, il mondo avrà bisogno del 50% in più di cibo entro il 2050 per nutrire la popolazione globale.

Uomo che raccoglie una fava di cacao

Foto Shutterstock

Gli alimenti più colpiti dalla crisi climatica

L’agricoltura è molto sensibile alle condizioni meteorologiche e al clima. Inoltre, fa molto affidamento sulla terra, sull’acqua e su altre risorse naturali influenzate dal clima. Gli effetti di quest’ultimo sulle piante sono però diversi e per questo vanno valutati in differenti modi. Le emissioni di CO2, la disponibilità o l’eccesso di acqua, le temperature eccessive sono tutti elementi considerevoli e capaci di incidere sensibilmente sulle rese delle piante. Solo per fare un esempio: stando all’ultimo Bollettino JRC di monitoraggio delle colture in Europa, nell’Italia settentrionale e centrale, le colture estive (in particolare mais da granella e soia) sono state influenzate negativamente da condizioni eccessivamente umide durante la maturazione e la raccolta, riducendo così le aspettative di resa finora positive a livello nazionale. Ma – come vedremo – anche altri ambiti che riguardano la produzione alimentare saranno influenzati dalla crisi climatica.
Detto questo, andiamo a vedere, ora, gli alimenti che potrebbero subire riduzioni anche significative a causa degli effetti del climate change.

Riso

Alimento fondamentale per più della metà della popolazione mondiale, il riso è uno degli alimenti che sta subendo gli effetti dei cambiamenti climatici, talvolta a causa della siccità, talvolta per l’eccesso di precipitazioni, ma anche a causa della crescente salinità, che sta influenzando i raccolti.

Se, da una parte, la FAO ha stimato la produzione mondiale di riso nel 2023 aumentata dell’1,2%, raggiungendo 805 milioni di tonnellate (534,4 milioni di tonnellate su base lavorata) rispetto ai 791,6 milioni di tonnellate del 2022, dall’altra nel mercato globale del riso 2024/25 la produzione totale è prevista scendere di 464mila tonnellate, rileva la Cornell University.

L’Italia, con 1,5 milioni di tonnellate all’anno, garantisce il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore. Lo scorso anno ha risentito della siccità.
Nel 2023, i prezzi del riso in Asia sono saliti ai massimi livelli in più di due anni a causa delle preoccupazioni che il clima secco avrebbe danneggiato i raccolti.

Cacao

La pianta che fornisce i frutti amati da tutti coloro che apprezzano il cioccolato, è una delle più sensibili e a rischio del clima che cambia. Si prevede che le piante di cacao scompariranno già entro il 2050 a causa delle temperature più calde e del clima più secco, ha fatto sapere il World Economic Forum.

Lo scorso febbraio i prezzi del cacao sul mercato delle materie prime di New York hanno raggiunto un nuovo massimo storico di 5.874 dollari a tonnellata. Dall’inizio dell’anno scorso, il costo dell’ingrediente chiave per la produzione del cioccolato è più o meno raddoppiato.

Le società di trading rischiano perdite per almeno 1 miliardo di dollari sui derivati ​​del cacao dopo che il Ghana, secondo principale produttore di fave di cacao, non è riuscito a consegnare la materia prima quest’anno, fa sapere Reuters. Quest’anno i prezzi globali del cacao sono saliti alle stelle dopo che il maltempo, le malattie dei semi, il contrabbando e l’estrazione illegale di oro hanno ridotto la produzione e il volume di semi disponibili nel Paese africano.

Caffè

La produzione di caffè (seconda bevanda più consumata al mondo) è fragile e a causa dei cambiamenti climatici si prevede una riduzione fino al 50% dei terreni adatti alla coltivazione. Nonostante sia una merce strategica con una filiera storica e solida, la produzione di questo alimento è un settore fragile e tormentato da enormi sfide. Il climate change è un problema urgente perché metterà a repentaglio la resa mondiale facendo diminuire i terreni adatti alla pianta entro metà secolo, evidenzia una ricerca pubblicata sul National Library of Medicine.

Vino

Il cambiamento climatico sta influenzando la resa dell’uva, la composizione e la qualità del vino. Secondo lo studio “Climate change impacts & adaptations of wine production”, realizzato da un team coordinato dall’Université di Bordeaux insieme all’Università degli Studi di Palermo, emerge che, a causa del clima che modificherà la composizione e la qualità del vino, ci saranno anche delle conseguenze dal punto di vista dei costi economici di gestione delle aziende agricole. Tra il 50% e il 70% delle attuali superfici viticole ha infatti un rischio, da moderato ad elevato, di diventare inadatte alla produzione di uva, a seconda del quadro del riscaldamento globale, entro la fine di questo secolo.

Il 90% delle tradizionali regioni vinicole nelle regioni costiere e di pianura di Italia, Spagna, Grecia e California meridionale potrebbe essere a rischio di scomparire entro la fine del secolo a causa dell’eccessiva siccità e delle ondate di calore che sono più frequenti con il cambiamento climatico.

Bicchiere di vino

Foto Shutterstock

Olio d’oliva

La produzione mondiale di olio d’oliva dovrebbe scendere a 2,407 milioni di tonnellate nell’annata 2023/24, il secondo calo consecutivo e il totale più basso dal 2013/14. Secondo un sondaggio condotto da Olive Oil Times a 4.487 produttori in 34 Paesi, l’impatto del climate change rimane la sfida più significativa per agricoltori e mugnai: poco più del 63% degli intervistati lo definisce una delle loro maggiori preoccupazioni. Le temperature eccessive e soprattutto la siccità si fanno sentire.

Grano

Il grano è la coltura alimentare più coltivata al mondo minacciata dai futuri cambiamenti climatici. I principali modelli di simulazione delle colture utilizzati da un team globale di scienziati agricoli per simulare la produzione di grano fino al 2050 hanno evidenziato grandi riduzioni della resa dovute al cambiamento climatico in Africa e nell’Asia meridionale, dove la sicurezza alimentare è già un problema. In generale, si prevede che il cambiamento climatico ridurrà la produzione globale di grano del -1,9% entro la metà del secolo (Fonte: Environmental Research).

Pesce

Il cambiamento climatico influenzerà non solo le piante, ma porterà a cambiamenti significativi nella disponibilità e nel commercio di prodotti ittici, con conseguenze geopolitiche ed economiche potenzialmente importanti, in particolare per quei paesi maggiormente dipendenti dal settore. Lo prevede la FAO, in uno studio dedicato.

Nelle regioni marine, le proiezioni del modello suggeriscono diminuzioni del potenziale massimo di cattura nelle zone economiche esclusive del mondo entro il 2050, variabile tra il 2,8 e il 5,3% secondo lo scenario di emissione di gas serra più ambizioso in termini di riduzione, e tra il 7 e il 12,1%, secondo lo scenario di emissione di gas serra che suppone che l’umanità continui come finora, ovvero emettendo sempre più gas a effetto serra.

Andrea Ballocchi

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