La nota storica e scrittrice Premio Campiello, figlia del giornalista assassinato dalle Brigate Rosse negli anni '80, ci conduce in un interessante viaggio nella memoria collettiva, che mai come oggi deve essere preservata. Soprattutto per le nuove generazioni
Qual è l’importanza della storia e della memoria e perché è fondamentale non dimenticare? Soprattutto fra i giovani, che rischiano di perdersi pezzi importanti del passato e della loro stessa identità in una società che dimentica presto e rimuove pezzi importanti del proprio vissuto collettivo, col rischio di perpetuare gli stessi errori del passato. La storia dell’Italia è costellata anche di delitti e stragi che hanno in qualche modo cambiato il corso degli eventi – dal delitto Moro alle stragi di Ustica e a quelle di mafia, passando per le bombe di Piazza Fontana a Milano, di Piazza della Loggia a Brescia e della Stazione di Bologna. Eventi terribili che non possono e non devono essere dimenticati e intorno ai quali aleggia ancora un alone di mistero, vero o presunto che sia.
Benedetta Tobagi, scrittrice e storica di rango, Premio Campiello 2022, che abbiamo incontrato a Bookcity, ci conduce in un interessante viaggio a ritroso nel tempo per aiutarci a capire meglio questi importanti temi dell’identità nazionale, sfatando anche diversi falsi miti. Un lavoro che ha compiuto in maniera approfondita nel libro “Le stragi sono tutte un mistero” (Ed. Laterza, 2024).
Le stragi italiane e l’importanza per i giovani di conoscere la storia del Paese
Promotrice di un progetto molto interessante, “La scuola salvata dai bambini”, finalizzato a valorizzare la ricchezza incredibile della scuola multietnica di oggi, perché, dice, “la diversità è ricchezza”, Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter Tobagi, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1980, ha di recente pubblicato anche il libro Covando un mondo nuovo. Viaggio tra le donne degli anni Settanta (Einaudi, 2024), che rientra nel suo infaticabile lavoro per mantenere vivo il ricordo nella memoria collettiva.
“Perché”, sottolinea la Tobagi, “molte pagine della storia novecentesca, non solo italiana, sono ancora ferite aperte, segnate da forti conflitti e violenze, e solo la memoria, la storia e i vissuti delle persone che l’hanno fatta, da trasmettere ai ragazzi, possono aiutarci a capire il nostro presente e a pensare a un futuro diverso, migliore, superando l’odio e le paure del diverso, come per esempio i migranti, che la politica da sempre cavalca per ottenere consenso e potere”.
“Le stragi sono tutte un mistero” è un monito proprio in tal senso per capire se l’Italia è davvero terra di mezze verità e di omertà o se, invece, negli anni giudici, giornalisti, storici sono riusciti, in mezzo a tanti ostacoli e difficoltà, a ricostruire, tessera dopo tessera, la verità sulle stragi che hanno insanguinato la nostra penisola.
Un percorso che la Tobagi compie con competenza e precisione, anche grazie all’esperienza maturata attraverso i suoi numerosi progetti didattici e di formazione per docenti sulla storia del terrorismo e tramite gli svariati lavori di ricerca portati avanti negli anni, fra i quali, i libri Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre (2009), Una stella incoronata di buio. Storia di una strage (2019), Piazza Fontana. Il processo impossibile (2019). E, ancora, La Resistenza delle donne (2022, Premio Campiello 2023), Segreti e lacune. Le stragi tra servizi segreti, magistratura e governo (2023), La scuola salvata dai bambini. Viaggio nelle classi senza confini (2016), Covando un mondo nuovo. Viaggio tra le donne degli anni Settanta (2024).
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Intervista e testi: Vincenzo Petraglia
Riprese: Fabio Restelli