Da Milano a Bergamo a Como, la Lombardia che produce comincia a ripiegarsi su se stessa. I numeri delle statistiche negative realtive all'occupazione si traducono in un disagio che diventa patologia
Da Milano a Bergamo a Como, la Lombardia che produce comincia a ripiegarsi su se stessa. I numeri delle statistiche negative realtive all’occupazione si traducono in un disagio che diventa patologia. Si comincia con qualche notte insonne racconta Claudio Mencacci, responsabile del dipartimento di salute mentale dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, la soglia del pericolo la si varca quando le notti diventano decine fino a trasformarsi in insonnia prolungata. Il passo successivo «sono i disturbi d’ansia e il manifestarsi di depressioni vere e proprie », prosegue Mencacci. Una progressione come l’incremento di coloro che si presentano al pronto soccorso per chiedere aiuto. «Nel 2009 abbiamo registrato un crescita delle prime visite del 18%, una percentuale che ci pare destinata ad essere confermata anche per quest’anno». Non tutti c’entrano con la crisi, ma è un dato oggettivo il fatto che ogni anno a Milano e in Lombardia ci sono mille nuovi casi di persone che devono convivere con la malattia psichiatrica. Senza enfatizzazioni.
Però «sicuramente – racconta Mariano Bassi, direttore di Psichiatria 2 dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano – i disturbi depressivi e quelli d’ansia sono i disturbi psichici che hanno “storicamente” un incremento epidemiologico durante ogni periodo di grave recessione economica». Tra il 30 e il 40% hanno stimato i ricercatori.