Per scongiurare il rischio di falsi e "tarocchi" bisogna controllare che siano presenti le informazioni su tutti i parametri
Dal 1° novembre diventa coercitiva l’etichettatura per gli pneumatici delle macchine che era nata per informare i consumatori finali sulle possibilità di efficienza energetica, così come avviene per gli elettrodomestici.
Il passaggio è importante perché circa il 20% del consumo di carburante è imputabile alle gomme, soprattutto alla loro resistenza al rotolamento. Infatti una migliore resistenza riduce la quantità di carburante necessaria al movimento del mezzo e, di conseguenza, le emissioni di inquinanti, CO2 in testa.
Nella classificazione è prevista una scala di valori simile a quella utilizzata nel caso degli elettrodomestici e gli aspetti presi in considerazione per le classi di efficienza energetica sono tre: il primo è appunto il consumo che, come visto, ha un nesso stretto con la resistenza al rotolamento, il secondo è l’aderenza sul bagnato e il terzo è il rumore che lo pneumatico fa durante la marcia.
Ma oltre a migliorare le performance che possono avere ricadute sull’impatto ambientale, l’etichettatura offrirà anche una maggiore sicurezza al guidatore e ai passeggeri in quanto consentirà una maggiore conoscenza della propria vettura.
A essere soggette all’obbligatorietà sono le gomme prodotte dopo il 1° luglio 2012, ma non quelle di moto, off road professionali, racing e di altre categorie specifiche.
