Wise Society : Gli olmi di via Mac Mahon a rischio: un quartiere (e la città) si ribella

Gli olmi di via Mac Mahon a rischio: un quartiere (e la città) si ribella

di Chiara Bondioli
23 Aprile 2013

Un'altra strage di piante è prevista per il prossimo inverno in una delle arterie di Milano. Dopo i platani della Stazione Centrale, le prossime vittime sono 180 olmi che da ormai settant'anni appartengono allo scenario urbano. Una decisione davvero necessaria e inevitabile?

Dopo l’abbattimento dei platani che si affacciavano sulla piazza della Stazione Centrale di Milano, l’assessore Pierfrancesco Maran ha annunciato la dolorosa notizia che è in programma, per il prossimo inverno, un’altra “strage” verde: le vittime saranno i 180 olmi che costeggiano per due chilometri il precorso dei tram in via Mac Mahon. Il progetto sarebbe di ripiantarli in un’altra area cittadina e di mettere al loro posto delle piante con radici più corte e meno invadenti.

Ormai da settant’anni il paesaggio di quel tratto di strada è caratterizzato da questi silenziosi protagonisti che offrono ai passeggeri un respiro di tranquillità, e la decisione del Comune, dovuta a i danni che le radici stanno creando al manto stradale dove passano le rotaie del tram 12, ha scatenato accese polemiche tra gli abitanti del quartiere e in generale tra i tanti cittadini che non condividono questa scelta.

Ma davvero non esistono altre soluzioni per salvare la viabilità del 12 e questo patrimonio di piante sanissime e parte integrante dello scenario urbano? Visto il costo paesaggistico, ci chiediamo se sono state sondate tutte le possibilità. Forse, come alcuni suggeriscono si potrebbe sostituire il tram con una filovia o un bus oppure, con opportuni interventi stradali far convivere rotaie e radici. Ogni decisione non è a costo zero, ma significa mettere a disposizione risorse e economiche e mentali per trovare un progetto che metta d’accordo le esigenze di avere trasporti efficienti e quelle di mantenere il profilo verde, e la memoria, della città. Infatti abbattimenti come quello della Centrale e di Mac Mahon, aprono la strada anche ad altri interventi invasivi che potrebbero, in nome della mobilità, sfigurare altre zone come viale Stelvio, viale Certosa o via Giambellino: importanti arterie cittadine che tessono, con i loro alberi, il filo della storia di Milano.

 

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