Il paradiso degli appassionati di pesca subacquea e di immersioni si misura con i rischi legati allo sviluppo
Il governo di Canberra è in allarme dopo l’avvertimento delle Nazioni Unite sullo stato di salute del reef che potrebbe essere gravemente danneggiato entro un anno, se non saranno prese misure di protezione adeguate.
Le specie marine a rischio sono più di 1.500, strette nell’assedio che arriva dallo sviluppo costiero, dei porti e dei progetti legati al gas naturale. E la situazione è tanto critica che l’Unesco starebbe valutando l’ipotesi di includere la barriera e il suo ecosistema nell’elenco dei patrimoni dell’umanità in pericolo, a meno di interventi sostanziali e risolutori.
«Vogliamo adottare comportamenti rispettosi della sostenibilità ambientale – ha commentato il ministro delle Infrastrutture Anthony Albanese – Possiamo farlo e, contemporaneamente, assicurarci dei risultati economici soddisfacenti»
La costa del Queensland infatti è un sito strategico per quanto riguarda l’estrazione di materiali per l’industria siderurgica, nonché un crocevia verso l’Asia. Quindi deprimere questo comparto sarebbe rischioso, anche in considerazione del fatto che ha giocato un ruolo strategico nell’evitare al Paese una brutta recessione dovuta alla crisi globale.
Ma anche il reef è una risorsa inestimabile, in termini di richiamo turistico e di ricchezza ambientale, e c’è da scommettere che il governo australiano non starà con le mani in mano.
Fonte: Bloomberg Sustainability
