Capolavori o semplici manufatti da barattare con una stanza nella capitale svedese
Arte in cambio di un letto. È l’idea che hanno avuto al Clarion Hotel di Stoccolma dove, dall’otto di giugno, è possibile pagare la camera non in euro o in corone, ma attraverso le proprie opere.
L’iniziativa è stata mutuata dallo storico Chelsea Hotel di New York che, nel frattempo, ha chiuso a tempo indeterminato. Però le trovate geniali difficilmente si perdono per strada, c’è sempre qualcuno pronto a raccoglierle: «Mio padre fu uno degli artisti che negli anni ’70 si pagò l’alloggio nella Grande Mela con i propri pezzi – ha raccontato Marcus Majewski, general manager del Clarion – e adesso che quell’albergo newyorkese, ritrovo di tanti artisti famosi e non, ha chiuso ci è sembrato giusto seguirne le tracce»
All’inizio e per maggiore semplicità, le opere saranno ricevute in formato standard internazionale, ovvero su carta A4, e daranno diritto ad usufruire gratuitamente di una stanza doppia per una notte.
Poi, chissà. Perché se c’è un ambito che è davvero impossibile imbrigliare, è proprio quello dell’arte.