Wise Society : Vivere a costo zero

Vivere a costo zero

di di Sebastiano Guanziroli
19 Novembre 2010

Riduzione degli sprechi, rifiuto della logica consumistica e socializzazione. Sono i motivi che spingono sempre più persone a rivalutare il baratto, antichissima forma di scambio di beni. Cui sono dedicati moltissime iniziative, portali e community. In tanti diversi settori, ma con un comune denominatore: l'utilizzo del web

Sarà la crisi economica, sarà il desiderio di sfuggire quando possibile alla logica consumistica, sarà il bisogno di trovare forme di scambio che coinvolgano altri livelli oltre a quelli economici, per esempio la voglia di costruire nuove relazion. Sono tanti i motivi che spingono sempre più persone verso il baratto, la forma più antica di scambio commerciale. Naturalmente in una forma aggiornata e moderna, perché se non ci fosse la Rete a mettere in comunicazione le persone interessate, tutto sarebbe decisamente più difficile.

Inserendo la parola “baratto” nei motori di ricerca, appaiono decine di siti di annunci, portali e community dedicati in parte o esclusivamente agli scambi senza denaro. Molti sono completamente gratuiti, e vi si possono scambiare oggetti nuovi o usati di ogni tipo. La prima community italiana di baratto, riuso e prestito gratuito, così come si definisce sulla propria homepage, è zerorelativo (www.zerorelativo.it), attiva ormai da quattro anni. Favorisce il contatto tra utenti che vogliono barattare, ma anche prestare o donare i propri oggetti. Obiettivo dei fondatori è diffondere nuovi modelli di consumo, orientati al benessere sociale e ambientale. I 15 mila iscritti inseriscono gli annunci descrivendo ciò che desiderano barattare e ciò che vorrebbero in cambio. Le categorie coprono ogni settore merceologico, dall’arredamento all’abbigliamento, dal collezionismo all’enogastronomia. Cliccando su un annuncio si accede alla lista di desideri che è stata compilata dall’offerente: se si è in possesso di uno di quegli oggetti, si può proporre lo scambio che, solo quando viene accettato da entrambe le parti, diviene operativo. Un esempio? Un utente che offre un forno elettrico vorrebbe in cambio dei ricambi per la propria auto, oppure un hard disk esterno, o dei giochi da giardino, elencati dettagliatamente in un ordine di preferenza in fondo al quale c’è una macchina da caffé.

Tutti i siti che si propongono come vetrine virtuali funzionano in modo simile: tra gli altri ricordiamo barattando.com, ecoriciclo.it, scambiamoci.it

Cercando invece il fenomeno baratto fuori dalla Rete, ci si imbatte in numerose mostre, fiere ed esposizioni distribuite in tutta Italia: in fondo il modo migliore per concludere uno scambio è quello di guardare negli occhi la propria controparte. Il 27 e 28 novembre prossimi si terrà a Napoli la Fiera del baratto e dell’usato, dove saranno presenti settecento espositori, divisi per settore, che propongono oggetti usati in vendita o da scambiare. Ideata dall’associazione Bidonville, aderente alla rete O.N.U. (Operatori Nazionali dell’Usato) ha l’obiettivo di favorire un’economia in cui le parole d’ordine siano “barattare recuperare riutilizzare riciclare rigenerare”, a conferma di quanto questa nuova e vecchia tendenza si accompagni all’ecologia. Una manifestazione che invece si tiene ogni domenica a Milano, è FestivalPark, una sorta di mercato aperto a hobbisti, creativi, artisti, collezionisti e venditori di oggetti usati, situato nei pressi di viale Puglie. Decine di gazebo autogestiti dove si scambiano oggetti di qualunque genere, dall’abbigliamento alla musica, dagli utensili ai computer. Una forma di baratto molto curiosa, recente, e itinerante, perché organizzata in cantine e aziende agricole, è il Baratto Wine Day: nelle intenzioni dell’ideatore Davide Cocco, co-titolare di Studio Cru, (studio di comunicazione specializzato nel settore del wine & food) è un modo per condividere passioni e scoperte enologiche e far conoscere il vino. Il funzionamento è molto semplice: a un Baratto Wine Day (il prossimo sarà l’11 dicembre nel corso della manifestazione Vinix Live! al castello Estense di Ferrara)  si porta una bottiglia e la si scambia con un’altra. Uno scambio alla pari, indipendentemente dalla tipologia, dall’annata, dalla denominazione o dal prestigio dell’etichetta: così, solo per il piacere di condividere con altri un vino che piace e magari scoprirne di nuovi, chiacchierando e scambiandosi impressioni.

Ma la palma dell’iniziativa più curiosa e affascinante è il festival di Manciano, in Toscana (info: www.provincia. grosseto.it) A veglia, a teatro col baratto: nato da un’idea dell’attrice e autrice teatrale Elena Guerrini, la rassegna, arrivata a settembre di quest’anno alla quarta edizione, recupera un’antica tradizione contadina, quella della “veglia” serale nelle case, in cui si raccontavano antiche leggende del luogo. Inoltre gli artisti non vengono pagati dagli spettatori, ma ricompensati con prodotti tipici: olio, vino e formaggio del territorio, e sono ospitati in case o poderi. Marco Paolini, per esempio, nome di punta della scorsa edizione, ha chiesto di essere pagato con olio biologico e vino toscano.

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