Wise Society : Il cuore caldo dell’Italia

Il cuore caldo dell’Italia

di Francesca Tozzi
14 Gennaio 2013

Arriva il grande freddo ma le città italiane sono pronte ad aiutare le persone senza fissa dimora. Da Nord a Sud si è attivata la catena di solidarietà dei Comuni

L’avevano annunciata già per lo scorso fine settimana l’ondata di freddo siberiano destinata ad abbattere le temperature di almeno una decina di gradi portando neve, gelo e disagi. Arriverà invece fra mercoledì e giovedì. Le temperature insolitamente miti della prima parte dell’inverno hanno quindi le ore contate.

Le città italiane si preparano con attenzione particolare alla categoria più a rischio in questo periodo dell’anno: i senza tetto. Molte si stanno attrezzando per non lasciarli al freddo, con progetti potenziati e ampliati dal Nord al Sud della Penisola.

A Milano, sul cui territorio da tempo lavora la rete di assistenza della Croce Rossa efficacemente supportata dall’opera dei volontari chiamati City Angels, è attivo dallo scorso dicembre il primo luogo di cura e degenza per senzatetto. Si trova in uno dei quartieri più difficili della città: Quarto Oggiaro. Nella ex scuola di via Aldini 74 è stato creato un ambulatorio gestito da Medici Senza Frontiere: 25 posti letto dove i clochard potranno trovare assistenza medica dopo essere stati dimessi dal Pronto soccorso, essere stati aiutati per strada dalle unità mobili o essersi rivolti al Centro aiuto della Stazione Centrale. Si tratta della prima esperienza di questo tipo non solo a Milano ma in Italia.

Anche Torino ha giocato d’anticipo: il piano contro il freddo è già operativo da novembre e prevede un potenziamento dei servizi di accoglienza notturna e diurna riservati alle persone in difficoltà. Sul fronte dei senzatetto, il piano predisposto dal Comune, insieme a Caritas diocesana del capoluogo piemontese, associazioni di volontariato, parrocchie e cooperative sociali, aggiunge ai servizi previsti tutto l’anno, il ricovero costituito dai container attrezzati del Parco della Pellerina capaci di garantire fino a 170 posti letto, diversi posti supplementari in alcune parrocchie e case di accoglienza.

 Genova quest’anno ha già collaudato in dicembre il piano antifreddo e antineve. Per le persone senza fissa dimora, quando la Protezione Civile emette un allarme di emergenza freddo, scatta un piano che mette a disposizione circa duecento posti letto ricavati da strutture pubbliche, scuole, palestre e altri edifici. A Roma è attivo dal 3 dicembre il piano freddo disposto dal Comune: 12 strutture dislocate nei municipi della Capitale mettono a disposizione per i senza fissa dimora ogni notte, per 4 mesi, 640 posti che, aggiunti ai 700 del circuito ordinario di accoglienza, ovvero di quelle strutture aperte tutto l’anno, garantiscono un totale di 1340 posti. Ma non mancano esempi anche al Sud. A Bari, per esempio, il presidente della Provincia Francesco Schittulli, ha prorogato fino al 31 gennaio la disponibilità ad accogliere i senza tetto mettendo a disposizione 70 posti letto presso i locali provinciali del capoluogo. I locali sono attrezzati e riscaldati, si sviluppano su una superficie di 600 mq con 12 stanze e 7 toilette e sono stati aperti per la prima sferzata di freddo già dalle prime settimane di dicembre.

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