Wise Society : Sostenibilità a Milano: alternative all’auto cercasi

Sostenibilità a Milano: alternative all’auto cercasi

di di Cesare Giuzzi
23 Febbraio 2010

Il traffico, lo smog, la mancanza di piste ciclabili e di mezzi pubblici sufficienti fanno di Milano una città ancora in affanno nel gestire la mobilità del traffico. Nonostante le novità e gli studi su quello che accade all'estero...

Mobilità sostenibile

Mobilità sostenibile Credit: Corbis

L’Ecopass, il bike sharing e il blocco totale della circolazione: Milano fa i conti con l’emergenza smog e si scopre ancora una volta vulnerabile. Un’emergenza ormai diventata strutturale, alla quale sono state contrapposte misure non sempre adeguate. Con il ticket di accesso al centro per le auto inquinanti, Milano ha provato a copiare la congestion charge di Londra e con le bici in affitto ci si è rivolti all’esempio del Nord Europa, ma l’applicazione dei provvedimenti è rimasta incompiuta. Da un lato il blocco non vale per i diesel meno inquinanti (ma non certo ecologici) e dall’altra le piste ciclabili restano un miraggio. Milano insomma copia le ricette giuste, ma nell’applicazione pratica manca la stessa – necessaria – capacità di intervento radicale.

 

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Credit: Corbis

Alberto Colorni è docente del Politecnico e responsabile del Centro di conoscenza e formazione Poliedra dell’ateneo milanese. Da anni le sue ricerche si sono rivolte alle misure per la mobilità sostenibile. E Milano in questo senso rappresenta la radice del problema della mobilità italiana. “C’è attesa diffusa di interventi per migliorare il sistema traffico a Milano sia per l’ambiente sia per la mobilità, il problema è che servono aspetti organizzativi e attenzione alle istanze che vengono dal basso – spiega il professor Colorni -. In questo senso bisogna capire che l’utenza non è solo portatrice di bisogni ma anche di competenze e informazioni, pensiamo all’uso dei social network e della rete. Per questo è necessario riorganizzare al meglio quello che c’è, iniziative come il car pooling, il bike e il car sharing vanno in questa direzione ma serve una strategia comune”. Per il docente del Politecnico Milano potrebbe guardare alle esperienze di Stoccolma, Londra o di Singapore: “Pensiamo alle informazioni sullo stato del traffico, basterebbe seguire le tracce lasciate dai telefoni cellulari per avere in tempo reale un quadro esatto della situazione traffico e agire di conseguenza”. Le nuove tecnologie, insomma, potrebbero giocare un ruolo decisivo nel futuro della mobilità milanese e un passo avanti decisivo in fatto di sostenibilità ambientale.

 

BikeMi & EcoPass Milano

BikeMi & EcoPass Milano, Foto: Damien Meyer

All’Università Bocconi incontriamo l’ ex assessore alla Mobilità della giunta guidata da Letizia Moratti il docente Edoardo Croci il cui nome è stato spesso associato all’invenzione del sistema Ecopass:”Milano soffre di vari problemi, anche quelli microclimatici della Pianura padana e molti altri legati alla sostenibilità ambientale. Ciò nonostante negli ultimi dieci anni la media delle concentrazioni di Pm10 nell’aria è stata ridotta di 10 microgrammi per metro cubo – spiega Croci -. Questo significa che ci sono dei modelli che funzionano”. La proposta dell’ex assessore è quella di trasformare i mali di Milano in un grande laboratorio mondiale contro l’inquinamento: “Ci sono state iniziative importanti come il bike sharing, l’Ecopass, i servizi a chiamata e sul fronte della qualità dell’aria anche il teleriscaldamento. Il successo di pubblico del bike sharing significa che è stata data una risposta a un’esigenza reale. Però dall’altro lato occorre fare piste ciclabili”.

 

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Credit: Corbis

E questo, anche secondo il giudizio di Colorni, rappresenta il vero punto debole del servizio di bici a noleggio: “Le piste sono poche, in molti casi sono bloccate dalle auto in sosta. Senza le strade ciclabili il sistema va in crisi”, Per questo, sostiene Croci, il vero nodo da sciogliere è l’uso quotidiano delle automobili che va disincentivato in tutti i modi: “Dopo gli Stati uniti, l’Italia è il paese con il maggior numero di vetture per abitante. Le alternative ci sono ma bisogna sviluppare e migliorare il sistema di raccordo delle reti di trasporto pubblico. E non solo nel centro città. La rete ferroviaria dei pendolari va potenziata e integrata con il sistema urbano”. Il Politecnico insieme all’Università Statale ha avviato lo scorso gennaio uno studio sperimentale per un sistema di car pooling universitario dedicato a studenti e dipendenti. Il primo a livello nazionale. A coordinare il progetto c’è il ricercatore Alessandro Luè: “Ogni auto che viaggia a Milano ha un coefficiente di occupazione di 1,2. Significa che in media su ogni vettura viaggia poco più di una persona.

 

Il nostro obiettivo è quello di far aumentare questo coefficiente – afferma Luè -. Riunire gli studenti di due grandi atenei milanesi significa fare un passo in questa direzione. Già esistono sistemi di car pooling ma hanno sempre sofferto di cattiva organizzazione. Noi stiamo studiando una struttura che riesca ad unire le esigenze degli utenti ad un algoritmo matematico che riesca a trovare la soluzione migliore per tutti”. Tuttavia sul fronte della lotta allo smog non esistono ricette vincenti: “L’unico modo è creare un sistema di strumenti alternativi alla mobilità attuale – spiega Luè -. Per ottenere risultati a lungo termine occorre unire diverse iniziative”. In questo senso serve però un impegno strutturale delle amministrazione locali: “Il ruolo della politica, delle istituzioni è fondamentale per creare e attuare un pacchetto di più iniziative. L’unica ricetta è diversificare gli interventi”.

 

 

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