Eni
Ricerca e commercio idrocarburi

L’Ente nazionale idrocarburi (ormai conosciuta in tutto il mondo con il suo acronimo Eni) opera nelle attività del petrolio e del gas naturale, della generazione e commercializzazione di energia elettrica, della petrolchimica e dell’ingegneria e costruzioni. Opera in 85 Paesi con 82.300 dipendenti. La sostenibilità è presente nel suo agire e la mette in pratica sapendo gestire i rischi e mitigare gli impatti che derivano dalle attività operative.

Come enunciato nel Codice Etico, Eni s’ispira ai principi di correttezza, trasparenza, onestà e integrità adottando i più elevati standard e linee guida internazionali nella gestione delle attività in tutti i contesti in cui opera. S’impegna a realizzare azioni tese a promuovere il rispetto delle persone e dei loro diritti, dell’ambiente e, più in generale, degli interessi diffusi dei territori in cui opera.

La sicurezza è uno fra i temi più complessi della sostenibilità di un’azienda. Anche in questo caso, l’impegno di Eni è profuso ad ampio raggio e i risultati ottenuti anche nell’ultimo anno dimostrano la concretezza dei propri obiettivi: infatti, si sono ridotti per il decimo anno consecutivo gli indici infortunistici. Inoltre promuove azioni in sostegno alla musica, alla scuola, alla cultura, allo sviluppo sostenibile e alla ricerca. Questi due ultimi aspetti sono particolamente focalizzati nella attività condotta dalla Fondazione Enrico Mattei. In campo umanitario è altresì impegnata per la promozione della salute e dell’istruzione, oltre che di sviluppo agricolo  (ad esempio, il Burma Rice Farm).

Diritti umani

L’impegno di Eni è mirato ad assicurare il rispetto dei diritti umani, conformemente ai principi guida Onu specifici attraverso il miglioramento continuo delle metodologie e dei processi volti a prevenire e mitigare gli impatti potenziali ed effettivi e anche con il dialogo con le parti interessate. Questo approccio prevede interventi mirati per le aree geografiche e le operazioni in cui il ruolo di Eni ed i propri impatti possono essere particolarmente significativi.

Un esempio è il progetto diritti umani avviato in Mozambico. Eni ha realizzato con il supporto del Danish Institute for Human Rights, una valutazione preliminare dei più rilevanti impatti potenziali sui diritti umani delle attività nel Paese. L’analisi ha visto il coinvolgimento delle persone di Eni e di stakeholder esterni. Validati e discussi gli esiti dei processi, si sta valutando l’adozione di una procedura a livello di consociata per il rispetto dei diritti umani nella gestione delle acquisizioni di terra e dei casi di resettlement, in linea con la normativa locale e gli standard internazionali. Oltre che con il Danish Institute for Human Rights, Eni collabora con l’Institute for Human Rights and Business e partecipa al gruppo di lavoro in materia di Diritti Umani del Global Compact e al Business and Human Rights Project di Ipieca, associazione di imprese dell’Oil&Gas, che mira a sviluppare soluzioni comuni a partire dall’esperienza delle imprese partecipanti.

Tutela dell’ambiente

È considerata una componente essenziale di sviluppo sostenibile nella realizzazione dei propri progetti industriali, Eni si impegna a integrare tale obiettivo nelle attività, durante tutto il ciclo di vita dei propri impianti e in tutti i contesti in cui opera. Per questo si è data, quali obiettivi al 2018, il raggiungimento di una percentuale di reiniezione di acque fossili prodotte pari al 70% ed entro il 2015 il 100% delle certificazioni ISO 14001 e OHSAS 18001 delle attività con un profilo di rischio HSE significativo.

Inoltre vuole definire entro il 2017 piani di azione integrati di biodiversità e servizi ecosistemici nel 20% delle Assessment Unit esposte al rischio biodiversità al 2012. In questo senso rientrano i programmi di mappatura dei propri siti operativi utilizzando l’Integrated Biodiversity Assessment Tool messo a punto dalla Proteus partnership, promossa da Unep-Wcmc di cui Eni è membro. La mappatura ha valutato la vicinanza ad aree protette e a specie a rischio ed identificato dei siti prioritari in cui Eni si è impegnata a definire dei piani d’azione per la protezione della biodiversità. In tema di biodiversità, ha completato la mappatura di aree di potenziale impatto su biodiversità e ha concluso la fase 2 del progetto Biodiversità in Ecuador. Proseguono nel frattempo i progetti in Artico, Kazakhstan, Congo e Alaska.

Eni è anche impegnata ad applicare le Best available techniques e i migliori standard procedurali per la riduzione delle emissioni ed il controllo dei principali inquinanti in atmosfera (ossidi di azoto e zolfo, particolato, monossido di carbonio e composti aromatici). Anche a seguito del rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali, alcune installazioni localizzate in territori particolarmente sensibili, hanno adottato misure mirate per il controllo e contenimento delle polveri e dei suoi precursori, nonché delle emissioni odorigene.