Wise Society : Le donne italiane sono cambiate, l’Italia molto meno

Le donne italiane sono cambiate, l’Italia molto meno

di Ilaria Lucchetti
11 Aprile 2012

Un testo che può essere utile a tutte, da una parte per non sentirsi inadeguate o sole, dall'altra per trovare spunti concreti nella gestione delle situazioni

Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di conciliazione lavoro-famiglia e di quanto il nostro Paese sia indietro rispetto ad altri, ancora impantanato in ostinate resistenze culturali.

A questo proposito, è uscito di recente, nel 2011, il libro “Donne che cambiano” di Paola Poli, brillante esperta di consulenza manageriale in multinazionali italiane e americane, con una laurea in psicologia alle spalle.

L’autrice fotografa la situazione scattando un’istantanea a doppio binario: da un lato fornisce il quadro di riferimento fatto di trend e dati quantitativi, con qualche confronto rispetto a ciò che accade all’estero; dall’altra rende disponibile una raccolta di testimonianze di donne, con background e profili diversi tra di loro, ma che hanno ugualmente investito nella carriera e nella famiglia: manager, avvocati, medici, imprenditrici. Storie vere, senza filtri, che raccontano le realtà in cui queste persone si sono trovate e con cui si sono dovute confrontare. E poi le strategie che hanno adottato per gestirle e i differenti percorsi di scelta. In un intreccio costante tra carriera, lavoro, famiglia e qualità della vita che non è mai facile, per nessuna.

L’immagine che ne esce conferma quanto siano state poco efficaci le nostre già esigue politiche a supporto della famiglia, così diverse dalla vicina Francia: <<Il 25% delle donne del Belpaese lascia il mercato del lavoro alla nascita del primo figlio – afferma Paola Poli – e il 30% di quelle che fanno carriera non hanno prole a cui badare. Inoltre le donne italiane, a fronte di questa situazione, tendono pure a colpevolizzarsi>> Questo libro, oltre a catturare la contemporaneità, si pone infatti anche l’obiettivo di non fare sentire inadeguate le mamme italiane alle prese con equilibri difficili, spesso incompatibili. Con strumenti utili e propositivi che vanno dall’acquisizione della consapevolezza di trovarsi in un’emergenza diffusa e trasversale (sono coinvolte le lavoratrici di tutti i settori) al suggerimento di comportamenti pratici da adottare.

Perché l’elenco delle cose da cambiare è davvero lungo. A confermarlo, altri dati come il trend di crescita registrato negli ultimi dieci anni tra le giovani dirigenti: in Italia il dato si attesta all’11% mentre la media europea è del 33%. E ancora, da noi il 60% delle lauree è “rosa”, come pure il 70% di chi esce dalle università portandosi a casa il massimo dei voti, 110 e lode.

Ecco, sarebbe bello che poi questi risultati, una volta portati a casa, non ci restassero ma venissero spesi per la crescita del Paese e il benessere comune. Realtà che è ancora ben lungi dall’essere. <<Spero quindi che questo testo possa essere un utile strumento di confronto – ha concluso l’autrice – sia per chi sta facendo carriera sia per chi si affaccia nel mondo del lavoro>>

 

 

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