Wise Society : Sos Stalking, la app che aiuta le donne

Sos Stalking, la app che aiuta le donne

di Mariella Caruso
7 Marzo 2015

Le vittime di molestie persecutorie possono sapere gratuitamente in tempo reale a chi rivolgersi nel loro territorio e ricevere assistenza in 48 ore

Sono trascorsi 93 anni dall’8 marzo 1922, prima celebrazione italiana della Giornata della Donna istituita nel nostro Paese  tredici anni dopo la sua prima comparsa negli Stati Uniti. Da quell’8 marzo – che non commemora, come tutti pensano, l’incendio di una ipotetica fabbrica in cui morirono un numero imprecisato di donne, ma è soltanto una data convenzionale – sono cambiate moltissime cose. Ma le donne sono ancora vittime di troppe vessazioni. Tra queste ultime lo stalking merita un capitolo a parte perché, a volte, chi ne è vittima non si rende nemmeno conto di avere a che fare con persecutore o, quando ne è perfettamente consapevole, non sa a chi rivolgersi per chiedere aiuto.

L’ASSOCIAZIONE SOS STALKING – Lo sanno bene i volontari dell’associazione SOS Stalking, il primo portale web in Italia che fornisce assistenza legale e psicologica alle vittime di atti persecutori. «Per le donne vittime di stalking chiedere aiuto non è semplice, a vincere spesso è l’imbarazzo e quindi il desiderio di affrontare le problematiche da sole», spiega l’avvocato Lorenzo Puglisi, presidente di SOS Stalking che due anni fa ha lanciato la app omonima per aiutare le vittime di stalking a individuare i centri più vicini per sporgere denuncia e ricevere assistenza.

MANCANO LE INFORMAZIONI – «Di solito le vittime di stalking non sanno a chi rivolgersi e ai numeri di aiuto, magari sentiti in televisione, spesso non risponde nessuno – sottolinea Puglisi -. Con la geolocalizzazione a disposizione attraverso uno smartphone o un tablet, invece, è possibile sapere subito quali sono i centri più vicini dove chiedere aiuto». La app disponibile gratuitamente sull’Apple Store o su Google Play, «fornisce entro 48 ore dalla richiesta un servizio di consulenza, o sotto forma di parere legale o di aiuto psicologico – continua Puglisi -. Da aprile 2014 ci sono stati dodicimila download e in media riceviamo una media di venti richieste di aiuto alla settimana».

ACCORCIARE LE DISTANZE CON LE PERSONE – L’associazione SOS Stalking, che ha fra i testimonial Emanuela Folliero, la iena Nadia Toffa, la blogger di Giallo Zafferano Sonia Peronaci, il pilota Niccolò Canepa e Jake la Furia dei Club Dogo, è nata nel 2009. «Nel nostro studio milanese ci occupavamo di diritto di famiglia e sulla spinta della legge sullo stalking e la violenza sessuale approvata nel 2009 di cui è stata relatrice l’avvocato Bongiorno abbiamo sentito la necessità di creare un’associazione che accorciasse le distanze tra professionisti e persone». Dopo l’associazione è nato il portale web, lo sportello di consulenza per la Provincia di Milano e da due anni, sempre con il patrocinio della Provincia meneghina, anche l’app. «Questa applicazione rappresenta il migliore strumento di prevenzione dopo l’entrata in vigore, nell’ottobre 2013, del braccialetto elettronico – spiega Puglisi -. Solo nel 2013 sono oltre 130 le donne che hanno perso la vita, per mano di mariti, fidanzati, compagni ed ex. La violenza, è bene ricordarlo, si sviluppa quasi sempre all’interno delle mura domestiche. I dati sono tutt’altro che confortanti ed evidenziano un’escalation, con un aumento di circa il 15% di casi rispetto all’anno precedente. Dati sconcertanti, che ci hanno spinto a cercare di estendere il più possibile l’azione di prevenzione e di sostegno che dal 2010 portiamo avanti con l’Associazione SOS Stalking».

 

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