Wise Society : L’outlet a km zero che fa risparmiare, facendo del bene agli altri

L’outlet a km zero che fa risparmiare, facendo del bene agli altri

di Michele Novaga
16 Gennaio 2012

La Neal Retail vende abiti "grandi firme" a prezzo scontato sui posti di lavoro, attraverso accordi con le aziende. Per poi finanziare subito progetti sociali e di aiuto attraverso la propria fondazione

Avete mai visto un outlet che vi permette di acquistare con sconti fino al 35 capi di abbigliamento di grandi marche direttamente sul vostro posto di lavoro? E che destina la gran parte dei vostri soldi a iniziative nel sociale e di aiuto al prossimo? Eppure esiste e lo ha inventato la Near Retail, una s.r.l. che devolve il 5 percento del fatturato a progetti di aiuto immediato, appena finita la vendita, attraverso la sua fondazione di riferimento, la Fondazione Near (che alla fine dell’anno versa anche il 50 percento degli utili del bilancio).

Acquisti convenienti e solidali

 

«La Near Retail organizza temporary outlet allestendo delle vendite dentro le sedi delle aziende e portando “a domicilio” le grandi marche a prezzi convenienti. Chi compra in quel contesto, usufruendo di un vantaggio da outlet a km zero, sa fin da subito che il 5 percento di quello che incassiamo durante la vendita verrà destinato ad un progetto specifico, d’accordo con la dirigenza dell’azienda, suggerito da noi o identificato direttamente da loro», spiega Bill Niada, 53enne imprenditore milanese tra i 17 soci della Near Retail. Che di outlet e di fondazioni se ne intende. Da 30 anni nel settore delle vendite e dell’abbigliamento, nel 1996 ha fondato la Fifty Outlet, oggi presente in quattro regioni del Nord Italia con i suoi centri che offrono la possibilità di acquistare le collezioni della stagione in corso e quelle della stagione precedente a prezzi scontati fino al 70 percento sul prezzo originale. Un sistema intelligente, quello della Near Retail, che si auto-sostiene e che fornisce un servizio doppio: ai propri clienti e alle persone meno fortunate e bisognose d’aiuto. «Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo concluso circa 200 vendite sovvenzionando vari progetti: abbiamo ristrutturato un’ala dell’Ospedale San Gerardo di Monza, stiamo finanziando il progetto “Il Tempo Magico”, a favore di adolescenti malati di tumore, abbiamo contribuito al “Fondo Nasco” della Regione Lombardia per aiutare nella gravidanza le madri indigenti. E per il prossimo anno sono previste nuove iniziative», prosegue Niada. «Il cliente risparmia comprando da noi. E l’azienda che ci ospita, senza nessuna spesa, fa del bene attraverso la nostra attività e gratifica i propri dipendenti», aggiunge ancora Niada. Il meccanismo è sicuramente efficace e innovativo. Genera energie positive, taglia i passaggi di vendita, coinvolge e sensibilizza le persone. «In fondo, riflettendoci bene, un’associazione di volontariato si comporta come un’azienda: ha dei dipendenti, cerca i fondi per sostenersi ma alla fine spesso non riesce a coinvolgere il pubblico: il nostro è un brevetto originale che funziona, non mutuato o copiato all’estero» fa notare l’imprenditore.

Prossima sfida: vendite online

 

La Near Retail è appena nata e come tale è ancora una start-up. I costi per pagare dipendenti, trasporti e fornitori nei primi anni sono coperti dal capitale che i soci hanno inizialmente investito. E i compagni di avventura di Niada non hanno bisogno di ricavare utili da questa attività, visto che sono imprenditori con una loro attività già ben avviata. «Il lavoro per me era la solita routine che ti mette di fronte al denaro e ai suoi meccanismi», aggiunge Bill Niada, ma io, pur considerandomi un imprenditore, reputo il denaro solo uno strumento e non il fine della nostra società. Cercavo di realizzare qualcosa in cui il profitto andasse a beneficio di altri che ne avevano maggior bisogno. Per questo ho avviato questo sistema», conclude. Ora la Near Retail ha un altro obbiettivo: attrezzarsi per le vendite on-line, in modo a consentire gli acquisti anche a chi non lavora nella sede principale di un’azienda, ma in una filiale magari ubicata in un’altra città, attraverso temporary outlet virtuali della durata di una settimana. Non solo in aziende però. Recentemente è stata organizzata  una vendita speciale persino in una scuola. «I genitori, ma soprattutto le mamme, erano contentissimi perché attraverso i loro acquisti hanno permesso che si finanziasse l’arrivo  di nuove lavagne multimediali per i loro figli».

 

 

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