Nato a Ceva (Cuneo) nel 1952, si laurea in giurisprudenza all’Università di Torino con la prospettiva di diventare avvocato o magistrato. Inizia a lavorare in un ufficio legale, ma un giorno, per caso gli capita di vedere un fisioterapista al lavoro nel Cottolengo di Torino e si appassiona a quel mestiere. Decide di licenziarsi, di studiare questa nuova materia e seguire corsi per diventare anche lui fisioterapista e andare a lavorare dove ci fosse bisogno. Dopo quattro anni di studio, parte volontario per il Sudan dove rimane tre anni, innamorandosi dell’Africa e della sua gente. Nel 1989 arriva in Afganistan, subito dopo la ritirata sovietica, con il suo primo incarico per il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Dall’anno successivo Cairo rimane a vivere e lavorare nel Paese dove è responsabile di cinque centri di riabilitazione fisica avviati da lui stesso e dirige, con competenza e passione, il “Programma ortopedico” del CICR a favore delle vittime delle mine inesplose di chiunque soffra di un handicap motorio. Per il suo impegno e la sua statura morale è stato candidato al Premio Nobel per la Pace 2010 (poi assegnato all’intellettuale e attivista cinese Liu Xiaobo). È anche autore di due libri, emozionanti e intensi nei quali racconta la sua esperienza umana e professionale: Storie da Kabul e Mosaico afgano (entrambi per Einaudi)