Multinazionale danese che opera nel settore farmaceutico, Novo Nordisk è considerato il più grande produttore al mondo di trattamenti per il diabete, producendo il 49% dell’insulina globale. Per quanto riguarda invece il mercato mondiale della cura del diabete, ha una quota del 25%. Inoltre è specializzata nella cura dell’emofilia, dei disturbi della crescita (ormone della crescita) e del rimpiazzo dell’ormone.
Novo Nordisk ha una storia che parte più di 90 anni fa, quando August Krogh, un professore e premio Nobel dell’università di Copenhagen, decise di produrre un nuovo e rivoluzionario preparato medico noto come insulina, appena scoperto da un gruppo di scienziati all’università di Toronto, in Canada. Nella sua pluridecennale attività entrarono in gioco personaggi di grande spessore scientifico che portarono alla creazione di due società: Novo e Nordisk. Dopo più di 60 anni di rivalità, le due realtà dichiararono una tregua nel 1989, unendo le forze e creando, così, quello che è oggi uno dei più grandi gruppi biotecnologici a livello globale. Attualmente impiega più di 40mila persone in 75 Paesi del mondo, mentre i prodotti vengono commercializzati in più di 180 Paesi.
Novo Nordisk interagisce con svariate organizzazioni di pazienti, volendoli informare e sostenere in relazione ai loro bisogni sanitari. Lavora con gruppi di pazienti, spesso per lunghi periodi, per aumentare la consapevolezza sulla malattia, compresa l’importanza della diagnosi precoce e di un trattamento adeguato. Queste interazioni forniscono a Novo Nordisk preziose informazioni su come la vita dei pazienti sia condizionata dalla convivenza con il diabete e altre condizioni.
Il suo impegno è ampio e comprende, tra gli altri, il sostegno all’attività istituzionale e all’organizzazione della Giornata mondiale dell’emofilia. Presta aiuto ai soggetti con sindrome di Prader Willi (malattia genetica rara) e ai loro familiari nell’organizzazione di soggiorni estivi e di supporto alle attività del dipartimento di Endocrinologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. L’azione di sostegno va anche a favore di diverse altre associazioni che si occupano di pazienti diabetici ed emopatici.
L’emofilia è una malattia di origine genetica di cui soffrono, in Italia, 4300 persone. Oggi, grazie ai progressi ottenuti nella cura, sono state superate le grosse emergenze cliniche del passato e le condizioni di vita dei pazienti emofilici sono estremamente migliorate. Alla luce di questo cambiamento è ancora più importante, nell’approccio all’emofilia, rivolgere l’attenzione agli aspetti psicologici e sociali dei pazienti e delle loro famiglie, che necessitano di un supporto che va al di là dell’aspetto puramente clinico.
Per questo è stato lanciato il progetto Hope, per opera della Fondazione Paracelso, in collaborazione con FedEmo e grazie al sostegno non condizionato di Novo Nordisk. Il progetto è fondato sui risultati emersi dallo studio internazionale Hero, la più ampia indagine conoscitiva realizzata sino ad oggi sugli aspetti psicosociali dell’emofilia. Si rivolge a pazienti e familiari che si trovano ad affrontare le prime tappe del processo evolutivo, in particolare nell’infanzia e adolescenza.