Pif
regista
L'autore televisivo e conduttore dello show su Italia 1 ci mette in guardia dai pregiudizi e dagli stereotipi verso gli immigrati. Che, invece, in una società civile, vanno accolti e integrati senza diffidenze. Oltre che sostenuti nei Paesi d'origine, per consentire loro un futuro dignitoso anche nel continente da cui oggi sono costretti a fuggire
Biografia
3 Febbraio 2016
Nato a Palermo nel 1972, Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, dopo un po’ di tempo trascorso a Londra per seguire dei corsi di Media Practice comincia a lavorare in Italia nel 1998 come assistente alla regia. Lo fa al fianco di Franco Zeffirelli nel film Un tè con Mussolini e, l’anno successivo, affiancando Marco Tullio Giordana ne I cento passi, vincitore di svariati premi e riconoscimenti. Il suo progetto iniziale era, infatti, quello di diventare regista ma poi i casi della vita lo hanno portato a partecipare, nel 2000, a un corso per autori televisivi organizzato da Mediaset. Viene scelto per il programma Le Iene, prima come autore e poi anche come inviato, che gli vale il “diploma” di disturbatore per eccellenza. Fra i suoi maggiori successi anche il programma di Mtv Il testimone. Nel 2007 ha pubblicato il libro Piffettopoli. Le fatiche di un quasi vip e nel 2012 sarà dietro la macchina da presa per girare il suo primo film dal titolo provvisorio La mafia uccide solo d’estate, dedicato alle vittime di Cosa Nostra. Ad Amref, l’organizzazione internazionale che opera in Africa di cui è testimonial, ha prestato il suo volto per diverse campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi.
