Il design danese non è solo “hygge”, ma è anche e soprattutto ricerca di circolarità, in armonia con la natura, attualizzazione di uno stile abitativo sempre più tecnologico, flessibile e multi-funzionale, per una produzione consapevole e responsabile. Ne abbiamo parlato con Matteo Ragni.
Il Design Danese è stato uno dei protagonisti indiscussi di Alcova, il progetto espositivo giunto ormai alla quinta edizione che fa parlare di sé per la scelta, durante la Design Week milanese, di location suggestive quanto originali, cercate con meticolosa passione tra i luoghi abbandonati e dismessi della città meneghina. Quest’anno è stata la volta dell’ex Macello di Porta Vittoria, dove ha trovato spazio la collettiva This is Denmark. Tra gli spazi crudi, a volte brutali di questi ambienti, l’installazione ha rappresentato una piccola oasi di pace e innata bellezza, fatta di ponderata semplicità, attenzione per le persone e per la natura, impegno verso la sostenibilità, sapienza artigianale e sguardo internazionale.
I protagonisti sono 15 oggetti iconici del design danese, selezionati con cura da Elena Cattaneo e Laura Traldi – esperte di design – che volevano raccontarne l’essenza attraverso un’esperienza immersiva. Abbiamo incontrato Matteo Ragni, architetto di formazione e designer per passione, a cui è stata affidata la creazione dell’allestimento, e gli abbiamo chiesto di raccontarci questo ideale viaggio in Danimarca.
Abbiamo scoperto che qui ogni oggetto ha un suo posto d’onore: ognuno si trova su un isolotto realizzato in superfici specchianti, in un paesaggio acquatico attraversato da una passerella in legno che riproduce i celebri dock danesi, da cui è possibile osservare i prodotti che emergono tutti intorno. Una scelta, quella del paesaggio a scapito del set domestico, fatta per rievocare il forte rapporto di questo Paese con la natura e con il mare, tanto che il design è utilizzato come veicolo per migliorare la qualità della vita in armonia con l’ambiente. Al passaggio del visitatore, una luce illumina l’oggetto mentre una didascalia sonora ne racconta il valore progettuale, e una colonna sonora di sottofondo rievoca i suoni della lavorazione delle materie che li compongono.
L’apparente semplicità dell’installazione vuole cambiare la prospettiva sul design danese, offrendo uno sguardo inedito, lontano dal luogo comune degli interni “hygge”, caldi e accoglienti, e riportando l’attenzione sulla sua più profonda essenza: il rapporto con la sua eredità, la ricerca di circolarità, l’attualizzazione dello stile abitativo sempre più tecnologico, flessibile e multi-funzionale, la creazione di ambienti ad alto impatto emotivo, per riscoprire che il design danese è sinonimo di esperienza, saper fare, saper innovare, saper produrre in modo consapevole e responsabile e che questa è la sua vera cifra stilistica.
Intervista e testo: Paola Greco
Riprese: Fabio Restelli
