"Educazione Fisica", il nuovo lavoro di Stefano Cipani, è un film da vedere per molte ragioni. Ne abbiamo parlato con lui e con due degli interpreti: Giovanna Mezzogiorno e Claudio Santamaria
L’incontro di Wise Society con gli interpreti Giovanna Mezzogiorno e Claudio Santamaria e col regista Stefano Cipani del film Educazione Fisica, nei cinema dal 16 marzo, che ha aperto ufficialmente la 30esima edizione dello Sguardi Altrove Film Festival (10-18 marzo 2023), la rassegna cinematografica milanese che ogni anno presenta un interessantissimo calendario di proiezioni di film.
Giovanna Mezzogiorno, Claudio Santamaria e Stefano Cipani raccontano il film a Wise Society in questo video, allargando il discorso anche ad altri temi dai risvolti sociali molto attuali, a cui la pellicola si lega profondamente: rapporto genitori-figli, rispetto delle regole e delle istituzioni, sostenibilità, intesa come senso della giustizia e della comunità, etica individuale e collettiva, al di là di ogni interesse egoistico.
Perché vedere Educazione Fisica
Essere genitori non è mai stato facile, ma in questo periodo lo è probabilmente ancora di più. E se è vero com’è vero che i nostri figli sono nella massima parte dei casi il risultato di quello che siamo noi, di quello che seminiamo dentro di loro, ognuno di noi dovrebbe imparare forse un po’ di più, e con una maggiore dose di umiltà, a porsi delle domande sul proprio modo di essere cittadini innanzitutto, e di conseguenza anche genitori, al di là del desiderio (legittimo) di proteggere i figli, che spesso si tende (erroneamente) a sottrarre alle loro responsabilità.
Soprattutto in un mondo in cui si parla quasi sempre di “io” e non di “noi” e troppo spesso l’autorità – che sia quella rappresentata dalla figura di un insegnante o di un allenatore sportivo, di un poliziotto o di un anziano – viene messa in discussione, delegittimata, talvolta finanche sbeffeggiata.
Ecco perché Educazione Fisica è un film che va visto, da tutti, ma in modo particolare dai genitori. Proprio perché mette in risalto quei meccanismi – tipici dell’epoca in cui viviamo, caratterizzata molto spesso dall’assenza di responsabilità, sia da parte degli adulti che dei più piccoli – capaci di tirare fuori il peggio di noi, nel mero tentativo di difendere i nostri confini familiari, dimenticando il significato e l’importanza di valori come il rispetto e il bene della comunità più allargata di cui siamo tutti parte.
Foto: Gianfilippo De Rossi.
Il cast e la trama del film
I genitori di tre ragazzi di terza media vengono convocati nella palestra della scuola dalla preside, che gli comunica una notizia choc: lo stupro da parte dei loro figli di una coetanea proprio nella palestra in cui i genitori sono convenuti. Gli adulti passeranno dall’incredulità al desiderio di salvare ad ogni costo i propri ragazzi, screditando la vittima e negando qualsiasi evidenza e responsabilità, fino ad un epilogo inaspettato e oltremodo immorale.
Un film, tratto dall’opera teatrale La palestra di Giorgio Scianna, che parla di un argomento scomodo, ma che ci riguarda tutti. Di come tutti noi possiamo cioè trasformarci in autentici mostri pur di insabbiare la verità e proteggere i nostri interessi. In questo caso genitori che, pur di nascondere la violenza sessuale perpetrata dai figli adolescenti, sono capaci di trasformarsi in persone violente, molto violente, mettendo in atto comportamenti a dir poco deprecabili, feroci, amorali.
La regia è di Stefano Cipani, il soggetto e la sceneggiatura sono di Damiano e Fabio D’Innocenzo, mentre il cast è composto da Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini e Claudio Santamaria.
Interviste e testi: Vincenzo Petraglia
Riprese: Fabio Restelli
