Wise Society : Francesco Bruno: la micromobilità candidata a sostituire l’auto negli spostamenti casa-lavoro
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Francesco Bruno: la micromobilità candidata a sostituire l’auto negli spostamenti casa-lavoro

di Andrea Ballocchi
20 Ottobre 2022

La micromobilità è l’opzione più interessante, oltre che eco-sostenibile, per coprire l’“ultimo miglio”, ovvero il tragitto casa-lavoro di solito coperto con l’auto. È un vero peccato che per raggiungere l’azienda o la propria abitazione si debba usare un mezzo che provoca traffico e inquinamento, oltre a essere fonte di stress per chi guida. Questa tratta, di solito ben al di sotto ai 10 km,  oggi viene spesso coperta in auto.
Qui entra in gioco Pirelli Micromobility con l’intento di fornire un mezzo complementare alle auto per questi brevi tragitti. «La bici elettrica sta diventando un mezzo centrale da diversi anni. La nostra idea è mettere a disposizione flotte aziendali che i dipendenti possono impiegare per compiere gli spostamenti casa-lavoro o anche per utilizzarla in altri momenti. È un modo per facilitare l’accesso a un veicolo destinato a diventare sempre più importante nella mobilità e per fornire un’alternativa green e sostenibile per gli spostamenti», spiega Francesco Bruno, Head of Micromobility Solutions di Pirelli.

Cos’è la micromobilità

Per micromobilità s’intende tutta quella serie di spostamenti a corto raggio, sotto gli 8 km. Si tratta di tragitti brevi, ma di solito sono coperti in auto. Secondo Isfort – Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti, nonostante il 60% degli spostamenti abituali non superi i 5 km, il 40% i due chilometri e il 15% addirittura un solo chilometro, l’auto è usata dall’83% degli italiani.

Il mercato della micromobilità è quindi potenzialmente enorme: in media, tre viaggi su quattro sono inferiori ai dieci chilometri all’interno dei contesti urbani. Sono viaggi che impiegherebbero 15/20 minuti in bici (o anche con uno scooter elettrico), ma abitualmente vengono prevalentemente coperti con auto. «La micromobilità ha l’obiettivo di colmare “l’ultimo miglio”, affiancandosi ai mezzi tradizionali, integrandosi col trasporto pubblico locale per rendere l’esperienza di viaggio completa, serena e rilassante. Per farlo propone mezzi alternativi più convenienti e attivi che permettono alle persone di spostarsi in modo agevole lungo queste tratte senza dover scontare problemi di traffico o di inquinamento causato da congestioni urbane», racconta Bruno.

Cosa offre Pirelli per la micromobilità

Sulla business unit dedicata alla micromobilità lo stesso Head of Micromobility Solutions Pirelli illustra così: «questo percorso di maggiore attenzione alla mobilità sostenibile su due ruote è cominciato ormai cinque anni fa, con un’offerta di pneumatici dedicati. Da quel momento in poi si è aperta un’area interna composta di servizi per la micromobilità: stiamo esplorando e proponendo iniziative in grado di avvicinare le persone ai mezzi specifici».

Attualmente ha costituito una business unit dedicata che ha un primo servizio attivo, CYCL-e around: un servizio all-inclusive di e-bike sharing per le aziende e rental dedicato al mondo degli hotel e delle aziende. Fornisce bici a pedalata assistita con servizio integrato di assistenza e manutenzione con una piattaforma digitale a supporto degli spostamenti. «Siamo sul territorio italiano con una flotta attualmente di 350 biciclette e l’idea è di crescere e svilupparci in tutta Italia», prosegue Bruno.

I riscontri positivi: «siamo riusciti ad avvicinare persone che non pensavano di usare una bici per gli spostamenti. La sfida è proprio quella: non lavorare tanto sui dipendenti già avvezzi all’uso della bicicletta, quanto creare le condizioni per avvicinare persone non avvezze all’impiego. Così si conquistano quote sempre più importanti di fruitori della bici».

Micromobilità e digitalizzazione: un binomio sempre più correlato

Come evolverà la micromobilità nei prossimi anni? L’emobility su due ruote rappresenta ormai un trend consolidato su cui Pirelli ha puntato già da cinque anni in cui le unità vendute erano di poco superiori al milione; Nel 2021 la domanda ha superato 5 milioni di e-bike. «La sfida più grande è rappresentata dalla connettività di questi veicoli: creare standard in grado di abilitare servizi per l’utente finale, dal routing all’insurance è una sfida su cui stiamo puntando, investendo tempo e risorse. La digitalizzazione diventerà un elemento ancora più importante per fornire un’esperienza di mobilità su due ruote ancora più coinvolgente ed ecosostenibile».

Intervista: Andrea Ballocchi
Riprese: Fabio Restelli
Testo: Andrea Ballocchi

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