Evitare le ore più calde, utilizzare i solari giusti in quantità abbondante su viso e corpo, proteggere i bambini con particolare attenzione. Queste le regole da rispettare per abbronzarsi in sicurezza senza rischiare. Fastidiosi disturbi o vere e proprie malattie
Regola base: il sole va sempre preso gradualmente, evitando le ore comprese fra le 12 e le 16 (ora legale) quando i raggi solari sono perpendicolari e più aggressivi, poiché non è mai garantita una barriera completa. Meglio esporsi a un sole più “dolce”, nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio. Durante i primi giorni di esposizione è indispensabile poi usare prodotti con “Sun protecting factor” molto elevati. Garantiscono una colorazione più uniforme e duratura perché il sole viene preso progressivamente e senza traumi per la pelle. Inoltre, è importante rinnovare più volte l’applicazione dei solari, in particolare dopo il bagno (tranne che per i solari “waterproof”, ossia resistenti all’acqua) l’attività sportiva, l’eccessiva sudorazione che eliminano la protezione dalla pelle.
Scegliere il solare più adatto
Va fatto prima di tutto in base al proprio fototipo. Poi è utile tenere conto dei fattori di rischio e delle proprie esigenze. Le creme solari “waterproof” sono indicate soprattutto per chi pratica sport a diretto contatto col mare, come velisti, surfisti e rimane molte ore in acqua. Per prevenire i danni da photoaging è consigliabile dare la preferenza a prodotti che contengono anche sostanze idratanti e antiossidanti per neutralizzare i radicali liberi, le molecole killer che alterano le cellule di tutto l’organismo, pelle compresa. La loro produzione sale vertiginosamente grazie agli UV. Inoltre, sotto il sole, mai avere fretta. I prodotti vanno stesi in quantità abbondante su viso e corpo, almeno mezz’ora prima di stendersi al sole. Per la zona oculare e peri-oculare è utile usare prodotti formulati per quest’area delicata, prevenendo eritemi, ustioni solari, cheratiti che sono le conseguenze più frequenti di una esposizione solare non protetta.
Occhiali e cappello
Per ridurre il rischio di fotocongiuntiviti e prevenire l’insorgere di cataratta è utile indossare occhiali da sole, mentre il cappello resta sempre un valido mezzo per proteggere testa, viso e collo. Attualmente sono disponibili tessuti con fattore di protezione calcolato, ma basterebbe orientarsi su tessuti a trama fitta e più scuri per avere una protezione efficace, come il famoso blu navy adottato dai marinai o dai tuareg.
Le precauzioni per i più piccoli
Il sole stimola la sintesi della vitamina D che regola la crescita e lo sviluppo di scheletro e ossa. Anche per questo è utile esporre i bambini agli UV ma solo con particolari attenzioni e le dovute precauzioni perché la loro pelle è estremamente sensibile. Come regola base: meglio evitare di esporli direttamente al sole quando sono troppo piccoli (fino a 10 mesi), poi sotto i tre anni esponeteli in modo estremamente graduale, solo di prima mattina e verso sera, applicando fattori di protezione elevatissimi (SPF 50+) sempre con cappellino, maglietta (almeno per i primi giorni) e occhialini.
Quando fa troppo caldo è d’obbligo tenere i piccoli sotto l’ombrellone, e farli bere molto. Dopo i tre anni, orari e precauzioni consigliati restano gli stessi, ma dopo la prima settimana di SPF elevati, si può passare a filtri elevati. È essenziale infine sapere che le scottature sono sempre pericolose per la salute della pelle, ma quelle dell’infanzia, in particolare, aumentano i rischi di sviluppare un tumore della pelle in età adulta.